Corsa contro tempo per varo emergenze. Regioni contano danni, Governo aspetta dossier

Il governo proverà a varare lo stato di emergenza per le 5 Regioni colpite da maltempo, al nord, e incendi, al sud, entro l’inizio della prossima settimana. A Roma sono attese le stime degli enti locali, che stanno raccogliendo dal territorio l’elenco dei danni causati dalla furia di acqua, vento e fiamme. Una vera e propria corsa contro il tempo: al momento solo la Lombardia ha potuto presentare ufficialmente la richiesta, ma si attendono nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, anche gli aggiornamenti dell’Emilia-Romagna, del Veneto (per l’agricoltura) e i dossier di Sicilia e Friuli Venezia Giulia. Una volta istruite le pratiche, verrà convocato il Cdm per la delibera.

La premier, Giorgia Meloni, prima di partire per gli Stati Uniti ha annunciato che l’esecutivo si pone come obiettivo quello di varare, a medio termine, un “grande Piano contro il dissesto idrogeologico” per mettere in sicurezza il territorio. Negli ultimi giorni anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è intervenuto per sottolineare che “occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo” sulla tutela dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico. Ribadendo che c’è “necessità di interventi veloci, tempestivi, per rimuovere i danni subiti e sostenere adeguatamente le persone e le aziende colpite, affinché possano ripartire come desiderano fare”, ma questo è “pressoché impossibile senza aiuti”.

Anche oggi il presidente della Repubblica torna sul tema, in un messaggio inviato al sindaco di Tempio Pausania, Giovanni Antonio Giuseppe Addis, a 40 anni dal rogo che provocò la strage sulla collina di Curragghja, causando la morte di 9 persone e il ferimento di altre 15. Il ricordo di quegli avvenimenti tragici “devono indurre tutti a riflettere sulla necessità di rispettare l’ambiente e la natura: risorsa preziosa e ricchezza della Sardegna e dell’intero Paese, da tutelare con rigore, attraverso un impegno costante nella cura del territorio e mirate azioni di prevenzione”, scrive Mattarella.

Le riflessioni del capo dello Stato trovano d’accordo anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. “Ha perfettamente ragione il presidente Mattarella – dice Gilberto Pichetto Fratin a ‘La Stampa’ -. Non esiste dibattito, almeno nel governo, sulla fondatezza dei rischi”. Il responsabile del Mase dice che “non a caso abbiamo varato un decreto siccità con la nomina di un commissario e la creazione di una cabina di regia a Palazzo Chigi per affrontare in modo organico il tema della siccità che è l’altra faccia della medaglia delle alluvioni”. Chiarendo, però, che “non è solo l’Italia a essere colpita, ma i Paesi che si affacciano o sono immersi nel Mediterraneo”. Ragion per cui occorre un intervento nazionale, ma allo stesso tempo un ragionamento organico, che coinvolga anche l’Europa.

Chiara Troiano

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