Decreti siccità e bollette in Cdm. Contro rincari misure per 5 mld

Il governo lima i dettagli per portare oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri i decreti Bollette e siccità, due provvedimenti diventati ormai urgenti. Il prossimo 31 marzo, infatti, scadranno gli incentivi varati a dicembre con la legge di Bilancio, ma il Mef è pronto a portare sul tavolo nuove proposte, per un totale complessivo di circa 5 miliardi. A parlarne è stato lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, all’ultimo question time in Senato. Si parte da una linea guida principale: i rincari energetici colpiscono soprattutto le famiglie a basso reddito, ecco perché ci sarà la conferma del bonus sociale elettricità e gas per i nuclei in condizioni di disagio economico o fisico con Isee fino a 15mila euro. Secondo i calcoli di via XX Settembre, si tratta di una platea “di oltre 4,5 milioni di famiglie”.

Accanto a questa misura ce ne sarà una nuova, a partire dal 1 ottobre, “con l’inizio dell’anno termico” specifica Giorgetti: un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento, erogato tramite bolletta elettrica, senza limitazioni legate al reddito. Inoltre, anche per il secondo trimestre dell’anno verrà confermata la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas metano ad uso civile e industriale, rispetto al 10 o al 22 percento in base alla tipologia di cliente. Sempre nel decreto, dovrebbe trovare spazio un intervento per “la somministrazione di energia termica in esecuzione di contratti di servizio energia, nonché per le forniture di servizi di teleriscaldamento”. Per le aziende Giorgetti ha spiegato che il governo è lavoro per trovare “misure strutturali di sostegno per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale”. E “nelle more di questa riforma, nel prossimo trimestre è al vaglio un’ipotesi di rimodulazione delle misure già riconosciute nel primo trimestre, sotto forma di credito di imposta, che tenga conto dei livelli di prezzo dell’energia elettrica e di gas che si sono verificati negli ultimi periodi”. Sugli oneri di sistema, invece, si va verso la reintroduzione per quello che riguarda l’energia elettrica, che in compenso avrà altri benefici. Secondo le previsioni dell’esecutivo, comunque, la situazione comunque rimane sotto controllo.

L’altro tema ‘pesante’ del prossimo Cdm è la siccità. In questo caso lo schema è un po’ diverso, perché gli interventi previsti nel decreto saranno a breve termine, quelli più urgenti per essere chiari. La misura più significativa riguarderà la nomina del commissario straordinario, che potrà contare su una semplificazione normativa che consenta di avere poteri più ampi e con meno burocrazia. Al momento nomi non ne circolano, anche perché l’ipotesi – non smentita – è che possa essere il vicepremier, Matteo Salvini, a prendere l’incarico. “Non mi risparmio, se penso serva al Paese lo faccio”, aveva detto la settimana scorsa il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Dalla Lega arriva la richiesta di poter contare almeno su 700 milioni per 23 invasi immediatamente cantierabili e altri 3 miliardi per i prossimi 5 anni. Il resto dei provvedimenti, quelli a lungo termine, invece, potrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi, con leggi ordinarie.

Valentina Innocente

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