Energia, da extraprofitti 6,2 mld in due anni ma no recupero crediti. Avs attacca

Il tema degli extraprofitti resta sempre caldissimo nel dibattito politico italiano. Il governo mette sul tavolo i risultati del gettito 2022 e 2023, che in totale superano di poco i 6,2 miliardi di euro, come spiegato in aula alla Camera dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Matilde Siracusano, rispondendo a un’interpellanza urgente di Avs al ministro dell’Economia. Nello specifico si tratta di 2,7 miliardi nel 2022 e 82 milioni nel 2023 che sono frutto della tassazione decisa dal governo Draghi a carico dei produttori, importatori e rivenditori di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi, mentre gli altri 3,4 miliardi sono l’incasso dello Stato nel 2023 per il contributo di solidarietà deliberato dall’esecutivo di Giorgia Meloni.

C’è anche un altro elemento che emerge dalla seduta di Montecitorio. Relativo alle attività di controllo, perché Siracusano risponde ad Alleanza Verdi Sinistra che “attualmente risulta pendente un giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 37 del decreto legge n. 21 del 2022, essendo stata ritenuta rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della norma in materia di contributo sugli extraprofitti, poiché il relativo presupposto non si riflette sulla struttura dell’imposizione stessa“. Dunque, al di là dei tecnicismi, “ferma restando l’attività di analisi del rischio già avviata in relazione al corretto adempimento degli obblighi di versamento del contributo” e “considerata l’instabilità del quadro giuridico di riferimento e tenuto conto dell’autorevolezza dei chiarimenti che potrebbero emergere dal giudizio di legittimità costituzionale“, al momento l’Agenzia delle entrate “ha ritenuto non opportuno intraprendere attività di controllo sostanziale, anche in ossequio al principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione“. Inoltre, l’Ade “non potendo disapplicare autonomamente disposizioni vigenti – comunica Siracusano -, ha rigettato le istanze di rimborso presentate da diversi contribuenti e fondate sulla incostituzionalità della norma che ha istituito il contributo straordinario“.

La scelta di non avviare procedure di recupero è bocciata dalle opposizioni. “Se un cittadino non paga le tasse, l’Agenzia delle entrate bussa alla sua porta. Con le grandi lobby energetiche, invece, si decide di fatto di fare un condono fiscale: questo sì che è un comportamento incostituzionale perché lede il principio di uguaglianza davanti alla legge“, tuona Angelo Bonelli. “I numeri comunicati dalla sottosegretaria evidenziano una discriminazione e iniquità sociale inaccettabile – aggiunge il co-portavoce di Europa Verde -. Mentre le famiglie italiane subiscono rincari significativi e hanno visto raddoppiare le loro bollette energetiche, le società energetiche restituiscono solamente una frazione dei loro extraprofitti. Parliamo di circa 6 miliardi di euro, una cifra irrisoria rispetto agli oltre 70 miliardi di extraprofitti realizzati“.

L’attacco di Bonelli è anche alle politiche generali del governo, per la “lentezza” nello sviluppo delle rinnovabili e “l’incoraggiamento di pratiche come quelle delineate nel Piano Mattei, orientato verso lo sfruttamento di fonti fossili“, indicativi di “una politica energetica obsoleta che necessita di un cambiamento radicale” per “far pagare meno l’energia a famiglie e imprese e dare una risposta alla crisi climatica“.

Chiara Troiano

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