Giorgia Meloni continua a puntare tutto sul Mediterraneo, vola in Bahrein e propone al Consiglio di Cooperazione di ospitare il Golfo-Med Summit: un nuovo formato di cooperazione tra i Paesi del Golfo, il Medio Oriente, il Sud Europa, il Nord Africa. Con l’Italia al centro, “porta d’accesso all’Europa”, per una partnership economica che oggi vale 35 miliardi di dollari all’anno, ma “non esprime il vero potenziale di questa relazione”.
La premier interviene al Ccg e ricorda come il Mediterraneo, cuore di scambi politici, culturali e commerciali globali, occupi solo l’uno per cento delle acque del mondo, ma che al tempo stesso sia “attraversato dal 20% del traffico marittimo, grazie al collegamento del Canale di Suez”. L’importanza di questo spazio, è convinta la presidente del Consiglio, è destinata ad aumentare. Per questo, sollecita un dialogo più strutturato che porti a una maggiore cooperazione, “se vogliamo che tutti noi possiamo sfruttare appieno le opportunità offerte dalla nostra centralità geopolitica”.
Al centro della riflessione c’è il tema del commercio, ma anche la logistica, le interconnessioni e, soprattutto, l’energia. “Puntiamo a gettare le basi di una nuova diplomazia energetica – spiega -, per moltiplicare le opportunità di cooperazione tra Europa, Africa, Italia e Golfo, e offrire opportunità decisive per il successo della transizione”. Meloni ripete nel Golfo la posizione italiana a Bruxelles: “La neutralità tecnologica è il principio che deve guidare il nostro pensiero per costruire un mix di tutte le tecnologie disponibili e di quelle oggetto di ricerca e innovazione”, spingendo per un approccio “più pragmatico e meno ideologico”.
A margine, la prima ministra tiene bilaterali con i leader dei due paesi del golfo che non aveva ancora incontrato personalmente, Oman e Kuwait, ma vede anche il Re del Bahrein, Hamad bin Isa Al-Khalifa, con cui ha già siglato il Memorandum sul Partenariato Strategico sugli Investimenti, rafforzato da quattro incontri di Meloni con i vertici del Bahrein solo nel 2025. Meloni vede anche il Principe Ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud in un colloqui in cui la premier sottolinea l’importanza di proseguire con l’attuazione politica ed economica del Partenariato Strategico tra le due Nazioni lanciato, nel corso dell’incontro di Al-Ula dello scorso gennaio, rivolgendo un invito al Principe bin Salman a recarsi in visita ufficiale in Italia per approfondire ulteriormente le relazioni bilaterali.
Difesa e Ucraina sono al centro del bilaterale con l’Emiro del Kuwait, Misha’al Al-Ahmad Al-Sabah. Con il Sultano dell’Oman, Haitham bin Tariq Al-Said, la premier affronta le principali questioni regionali, dalla stabilizzazione di Gaza alla situazione in Yemen e nel Mar Rosso. Ma anche il ruolo di mediazione svolto dall’Oman sui negoziati per un accordo sul nucleare in Iran. “L’Iran ha ripetutamente affermato di non voler dotarsi di armi nucleari. Voglio credere che sia vero”, scandisce Meloni durante il vertice, auspicando un accordo “rigoroso e credibile”, con il pieno coinvolgimento dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, per “rassicurare la comunità internazionale sulla natura esclusivamente pacifica del nuovo programma iraniano”.
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