Ora c’è il sigillo Ue sulle modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. La Commissione europea, infatti, approva la richiesta di revisione mirata presentata lo scorso 4 marzo dal governo di Giorgia Meloni, spiegando che le variazioni al Pnrr “sono di natura tecnica e fanno seguito alla revisione completa del piano italiano adottata dal Consiglio l’8 dicembre 2023”. Da Bruxelles ricordano anche il totale dei fondi destinati ai progetti e milestone del nostro Paese: 194,4 miliardi di euro, di cui 71,8 miliardi in forma di sovvenzione e altri 122,6 miliardi di euro di prestiti.
“La Commissione ha accolto la richiesta del governo per correzioni di natura tecnica, e ha adottato la relativa proposta“, commenta il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che sta seguendo il dossier per conto di Palazzo Chigi. “La revisione è diretta alla correzione di alcuni elementi tecnici, necessaria per la piena attuazione del Pnrr come modificato alla fine dello scorso anno. La proposta di revisione seguirà ora il consueto iter di approvazione“, aggiunge. Fitto, inoltre, spiega che “l’adozione da parte del Consiglio Ue è prevista nel corso delle prossime settimane” mentre il via libera di oggi “conferma la costante e proficua collaborazione dell’esecutivo con i servizi della Commissione“.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza comprende un totale di 620 fasi e obiettivi, 66 riforme e 150 investimenti. “A oggi la Commissione ha erogato più del 50 percento dei fondi assegnati all’Italia nell’ambito dello strumento di ripresa e resilienza, ossia oltre 102 miliardi di euro, compreso il prefinanziamento“, ricorda l’esecutivo Ue. L’Italia, peraltro, ha già inviato lo scorso mese di dicembre, a Bruxelles, la documentazione con la richiesta della quinta rata.
“L’ok della Commissione conferma che la direzione del governo Meloni è quella giusta e seppellisce definitivamente due assurde polemiche alimentate da una sinistra divisiva e a secco di argomenti”, esulta la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. Che aggiunge: “La modifica voluta tenacemente dal ministro Fitto era necessaria per proseguire nella realizzazione effettiva dei progetti, che ora hanno raggiunto il 33,7% del target, a fronte di una media europea ferma al 18%. Continueremo a lavorare seriamente – conclude – , portando a casa risultati concreti, seguendo una sola direzione: il bene dell’Italia e degli italiani“.
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