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Rinnovabili e continuità territoriale: le sfide ‘green’ dei 4 candidati in Sardegna

Al via le elezioni regionali in Sardegna. Domenica 25 febbraio infatti si vota per eleggere il nuovo presidente dell’isola e il Consiglio regionale: urne aperte dalle 6.30 alle 22 a turno unico (non è previsto ballottaggio). Quattro i candidati governatori, oltre 1.400 aspiranti consiglieri, 25 liste presentate. Per quanto riguarda i candidati alla presidenza, è corsa tra Paolo Truzzu, portabandiera del centrodestra a trazione FdI; Alessandra Todde, candidata del campo largo del centrosinistra targato Pd-M5s, Renato Soru con la sua ‘Coalizione sarda’ sostenuta da Italia Viva, Azione e +Europa e Lucia Chessa, a capo della lista autonoma ‘Sardigna R-Esiste’.

Paolo Truzzu, esponente di Fdi, è sostenuto da una coalizione di centrodestra formata da nove liste: FdI, FI, Lega, Psd’Az, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Udc, Alleanza Sardegna-Pli, Dc di Rotondi. Cagliaritano classe 1972, è sindaco di Cagliari e della Città metropolitana con un mandato in scadenza quest’anno. Ex consigliere regionale, è uno dei vicepresidenti dell’Anci. Tanti i temi del suo programma, a partire da sanità, trasporti ed energia. Obiettivo dichiarato: un nuovo piano urbanistico regionale che superi le difficoltà del Ppr e consenta un utilizzo del territorio in ottica di sviluppo. Per quanto riguarda l’energia, si batte per lo sconto sulle bollette dei sardi e una dorsale del gas ed energie rinnovabili in accordo con le amministrazioni locali. Tra le proposte, la riorganizzazione delle Agenzie regionali dell’agroalimentare e investimenti a favore della filiera lattiero casearia e cerealicola e dei settori vitivinicolo, olivicolo e ortofrutticolo. Inoltre, abbattimento delle tasse aeroportuali che permetterà, grazie a un accordo con le compagnie aeree, di moltiplicare i collegamenti con le città italiane ed europee.

Alessandra Todde guida una coalizione progressista di centrosinistra formata da 10 liste: Pd, M5S-A Innantis, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Psi-Sardi in Europa, Fortza Paris, Orizzonte Comune e Demos. Classe 1969, nuorese. È ingegnera e ha vissuto e lavorato per anni all’estero dove si è occupata di energia ed evoluzione digitale. Sottosegretaria nel governo Conte II e viceministra dello Sviluppo economico nel governo Draghi, è attuale vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Il suo programma è formato da dieci assi programmatici, divisi in cinque pilastri e tre azioni progettuali, che partono dal rifondare la sanità regionale fino al ripensare i progetti di sfruttamento delle rinnovabili sull’isola a partire dall’eolico. Nel dettaglio, per quanto riguarda la transizione energetica, obiettivo di Todde è “ottimizzare il consumo energetico nei settori domestico, pubblico, industriale, trasporti per migliorare l’efficienza attraverso incentivi, partenariati pubblico-privati, e sostegno all’autoconsumo”, come si legge sul programma. Si punta a ridurre i consumi nel trasporto promuovendo la mobilità collettiva e l’elettrificazione dei mezzi. Il tutto, “sviluppando una strategia che tuteli ambiente e paesaggio” attraverso la cooperazione, la partecipazione e il coordinamento tra enti istituzionali e territoriali, “basandosi sul rispetto dei beni identitari sardi e sull’equilibrio con le politiche europee per la transizione ecologica”. Due punti su tutti: gestire attivamente le aree forestali valorizzando i parchi, e incrementare il riciclo, modernizzando gli impianti di smaltimento e migliorando la differenziazione.

Renato Soru è per la terza volta in corsa per la presidenza della Regione. Lasciato il Pd è sostenuto dalla Coalizione sarda, formata da Azione-+Europa-Upc, Italia Viva, Progetto Sardegna, Liberu, Vota Sardigna e Rifondazione comunista. Classe 1957, è stato l’imprenditore di Sanluri a fondare Tiscali. Nel 2004 vinse le elezioni regionali con una coalizione di centrosinistra e civica. Tra il 2014 e il 2016 è stato segretario regionale del Pd, periodo nel quale ha anche ricoperto il ruolo di europarlamentare. Temi centrali del suo programma  scuola e istruzione, transizione digitale, amministrazione regionale. E soprattutto, contrasto al consumo di suolo: in Sardegna, per Soru, servono servizi alberghieri, non seconde case, ma riusi e recupero del patrimonio esistente prima di nuove colate di cemento.

Lucia Chessa è definita l’outsider, sostenuta da una sola lista, Sardigna R-esiste. Insegnante, nata a Bitti (Nuoro) nel 1960, ex sindaca di Austis, comune che dal 2005 ha guidato per dieci anni, è segretaria dei Rossomori dal 2021. È la riforma della legge statutaria elettorale il primo punto del programma di Lucia Chessa, perché secondo lei, il Consiglio regionale che scaturisce dall’attuale legge elettorale manca di rappresentatività e, non conoscendo realmente i problemi della Sardegna, non è in grado di governarla. Altro tema centrale: la continuità territoriale. “Bisogna rinegoziare con Italia ed Europa gli spazi che la parte pubblica deve avere per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, di chi vuole venire in Sardegna. Prima viene il diritto alla continuità territoriale, poi i profitti per le compagnie aeree e di navigazione”, ha dichiarato in un’Intervista. Infine, un intervento complessivo a livello di governo e tutela del territorio, compreso quello contro il deposito di scorie nucleari, delle sue risorse, della ricchezza che più produrre attraverso l’utilizzo delle nostre materie prime, compresi il sole e il vento, ma senza abusi da parte di multinazionali

Valentina Innocente

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