L’intelligenza artificiale soppianta sostenibilità e green nella rappresentazione del futuro sui giornali

L’intelligenza artificiale soppianta green e sostenibilità nella rappresentazione del Futuro sulle prime pagine dei giornali. Ecco cosa emerge da un’analisi semantica avanzata realizzata da Eikon Strategic Consulting, azienda benefit, leader in Italia nella misurazione dei media, nella ricerca narrativa e nella sostenibilità sociale. L’indagine, basata su oltre 20.000 prime pagine di quotidiani nazionali e locali, pubblicate tra il secondo semestre 2024 e i primi quattro mesi del 2025, è stata presentata al Senato nel corso della cerimonia di certificazione di Best in Media Communication, il progetto di Eikon Strategic Consulting e Fortune Italia. BIC da sei anni certifica le aziende che si distinguono per una comunicazione eccellente, riconoscendo reputazione positiva, coerenza narrativa e contributo alla qualità del sistema mediatico italiano.

La rappresentazione mediatica del Sistema Paese

Dall’analisi, emerge che il futuro occupa solo il 6% della presenza mediatica con poco meno di 6000 ricorrenze sulle prime pagine dei giornali nell’ultimo anno. A questo filone tematico se ne aggiungono altri 3: leadership e scenari globali, società ed economia e lavoro, temi di dibattito che hanno impattato nel periodo analizzato sulla percezione mediatica del Sistema Paese rispettivamente il 44%, 24% e il 20%. L’analisi mostra un Paese più fragile e meno progettuale – dice Paola Aragno Vice President di Eikon e docente di Metriche della Comunicazione alla LUMSA – attraversato da pressioni geopolitiche, fragilità sociali e incertezze economiche, ma non privo di punti di orientamento. In uno scenario segnato da un lessico di allerta e instabilità emerge il ruolo di una leadership capace di mediazione”.

Futuro. Resistono i giovani ma calano i figli. Boom dell’intelligenza artificiale

Nella rappresentazione del futuro cresce molto l’intelligenza artificiale che guadagna in questo ultimo anno il +66% di occorrenze, superando sostenibilità che crolla a – 63% e green che perde 3 punti percentuale sull’anno precedente. Per lo spaccato, la parola più ricorrente è giovani che registra +43% con 2.532 occorrenze, ma diminuiscono università (-9%) e figli (-38%). Scompare del tutto la parola transizione, che invece era centrale nel 2024. Il mood del 2024 – innovazione, responsabilità, transizione – viene sostituito da incertezza, innovazione, frammentazione. La parola-chiave è sospensione.

La presenza delle aziende Best in Media Communication sulla scena mediatica

Se, come abbiamo visto, il contesto generale restituito dalle prime pagine dei giornali in questo ultimo anno appare caratterizzato da sentimenti di allerta e tensione, l’analisi vuole approfondire e misurare l’impatto su questa rappresentazione e sulla reputazione del Sistema Paese delle aziende certificate Best in Media Communication, quelle aziende cioè che nel corso all’audit realizzato da Eikon, sono state certificate perchè si sono distinte non solo in termini di reputazione , ma anche nella qualità delle relazioni stabilite con le redazioni giornalistiche. Per il 2025 queste aziende sono state 19, il 71% di quelle candidate (dato leggermente in calo rispetto agli anni precedenti): A2A, ALIA, AXA Italia, BAT Italia, Edison, ELI Lilly, ENI, Ferrovie dello Stato Italiane, Generali Italia, Gruppo Hera, INWIT, Iren, MSD, Open Fiber, Philip Morris Italia, Poste Italiane, SIMEST, Takeda, Zurich.

L’analisi di Eikon quindi si è concentrata su oltre 200.000 articoli dedicati alle aziende certificate come Best in Media Communication. Da questo screening è emerso che “le aziende BIC offrono una risposta coerente e costruttiva alle fragilità rilevate nel racconto del Sistema Paese. Esse infatti propongono una presenza rassicurante e autorevole: non intervengono direttamente nel discorso geopolitico, ma si offrono come presìdi di stabilità e competenza nei momenti critici” spiega la vice president Aragno. E questo è ancora più vero andando a vedere come cambiano le parole-chiave nei quattro quadranti tematici individuati, infatti, in una rappresentazione mediatica dominata da parole-chiave come autonomia-vigilata, vulnerabilità, turbolenza e sospensione, la comunicazione delle aziende BIC ha una funziona mitigatrice e sposta il baricentro della narrazione veicolando parole come presidio, cura, solidità e progetto. “Un linguaggio di responsabilità che non rimuove le difficoltà, ma le affronta in modo attivo, traducendole in risposte concrete e condivise” prosegue Paola Aragno. “Un Paese che sembra abbia smesso di rappresentarsi in transizione e si riconosce invece in una vulnerabilità strutturale. Questo stato mentale e sociale è il contesto in cui l’attenzione diventa ancora più preziosa e difficile da preservare. Recuperare un’attenzione profonda è un atto di resistenza e di cura. Chi lavora nella comunicazione ha anche un compito culturale: quello di restituire senso, dove il senso vacilla” conclude Emanuele Bevilacqua, direttore editoriale di Fortune Italia.

Valentina Innocente

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