“Nelle ultime settimane sono state bombardate cinque delle nostre sei centrali. La sesta è vicina al confine russo e viene attaccata ogni giorno. Abbiamo perso fra il 70% e l’80% della capacità di produzione elettrica. Attualmente stiamo cercando di ricostituirla per quanto possibile, il piano è di recuperarne gran parte entro l’inverno. Sempre che non arrivino altri attacchi”. Così Maxim Timchenko amministratore delegato di Dtek, il campione ucraino dell’energia elettrica. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge: “Per ricostituire parte di quanto distrutto, servono 230 milioni di dollari in mezzi e strumenti solo per affrontare il prossimo inverno. Ma certo i danni complessivi valgono svariate centinaia di milioni di dollari: non abbiamo ancora il quadro esatto”. Timchenko spiega poi che “riceviamo un aiuto dai Paesi europei, che ci permettono di importare energia, dunque gran parte della popolazione è ancora coperta. Ma i bombardamenti hanno provocato danni anche ai sistemi di trasmissione e per questo le regioni confinanti con la Russia stanno soffrendo. Hanno enormi problemi, perché è difficile far arrivare la corrente dove necessario”.
Diversificare, puntando anche su rinnovabili e nucleare di quarta generazione. Con uno sguardo all'idrogeno e…
Non ci sono dubbi che da più parti ci sia una chiara tendenza ad accelerare…
"In Europa sono in vigore normative molto stringenti in materia ambientale ed Ets e probabilmente…
“Il combinato disposto delle regole delle ETS e delle regole del CBAM, che elimina sostanzialmente…
“C'è un tema di supporto di politiche pubbliche ai processi di decarbonizzazione, le misure attualmente…
“Oggi l'idrogeno è molto costoso, molto caro, difficile da stoccare, difficile da trasportare e quindi…