L’Italia, in Europa, “non è isolata”. Dall’esecutivo di Fratelli d’Italia la premier e leader del partito fa un punto a 360 gradi con i suoi sui risultati del governo, i traguardi raggiunti in due anni, sulle sfide da affrontare a Bruxelles, sugli incastri da trovare, come ogni anno, per la Manovra.
Sull’Ue vuole mettere fine alle polemiche che si sono moltiplicate dopo il voto contrario di Roma a Ursula von der Leyen per la guida della Commissione. Quella “maggioranza arcobaleno”, con un programma politico “sbilanciato a sinistra” e aperto ai Verdi, tuona, sarebbe stato incompatibile con il mandato ricevuto dagli italiani. Di più, sarebbe significato “tradire” quel mandato.
Giorgia Meloni continua a rivendicare coerenza, “concetto totalmente estraneo a tutti coloro che da quel giorno ci criticano per aver ‘isolato l’Italia in Europa‘”, chiosa. Le polemiche, afferma, sono solo una “narrazione”, che conta di smentire non solo “continuando a collaborare proficuamente con von der Leyen sui dossier più importanti per l’Italia”, ma anche riuscendo ad ottenere per il Commissario designato, Raffaele Fitto, “un ruolo e un portafoglio all’altezza del peso” dell’Italia. Sarebbe una conferma che l’Europa debba riconoscere a Roma “ciò che gli spetta per il ruolo che ha, non per come vota” e che “vieni rispettato se sei credibile, non se sei accondiscendente“.
La premier interviene anche sulla legge di Bilancio in cantiere, in un quadro economico che, insiste, “intendiamo rafforzare e consolidare con le scelte che faremo“. Sarà una legge di bilancio ispirata, “alla serietà e alla responsabilità”, afferma, ribadendo il taglio agli sprechi e alle “follie ereditate dai governi di sinistra e che hanno devastato i conti pubblici come il Superbonus”. Tutte le risorse disponibili saranno dunque concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con “un’attenzione particolare a quelle con figli”.
Quanto al partito, Fratelli d’Italia è “in ottima salute” e cresce non a scapito degli alleati di centrodestra: “Tutto il centrodestra è cresciuto”, sottolinea, rendendo il governo che guida “il più solido e stabile d’Europa e del G7. Questo è un fatto molto importante e significativo, e ha spaventato sul serio chi non accetta che il centrodestra sia al governo e che stiamo cambiando le cose”. Per questo, non risparmia una stilettata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, finito al centro delle cronache delle ultime ore: “Siamo sempre stati i giudici più implacabili di noi stessi, e dobbiamo continuare ad esserlo, perché l’occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura. Non possiamo permetterci di prestare il fianco”.
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