Pmi italiane al primo posto nella Ue per la sostenibilità

Le piccole e medie imprese italiane sono sempre più green, almeno se paragonate a quelle europee. L’85% ha intrapreso azioni per limitare la produzione di rifiuti, un dato decisamente superiore alla media Ue, che si ferma al 64%. Lo rileva l’edizione 2022 dell’Eurobarometro sulle piccole e medie imprese, l’efficienza delle risorse e i mercati verdi, pubblicata oggi. Italia batte Europa in quasi tutti gli indicatori segnalati: il 63% (61% in Ue) sta lavorando con un’attenzione particolare al risparmio energetico, il 59% (57% in Ue) a quello delle materie prime e il 43% (47% in Ue) lavora in un’ottica di riciclo e recupero dei materiali. Il risparmio dell’acqua riguarda il 45% delle pmi italiane (46% di quelle europee), mentre il 32% (33% in Ue) preferisce collaborare con fornitori di materiali più green. L’uso prevalente di energia da fonti rinnovabili (compresi i pannelli solari) riguarda il 25% delle piccole e medie imprese (il 19% in Ue).

L’Eurobarometro ha indagato anche sull’impatto che le azioni green intraprese hanno avuto sui costi di produzione negli ultimi due anni. Solo l’1% delle pmi italiane (il 4% in Ue) ha parlato di una “significativa riduzione”; per il 32% (27% in Ue) il risparmio è stato “lieve”, mentre per il 17% (21% in Ue) c’è stato un “leggero incremento” dei costi, che diventa “significativo” nel 6% dei casi (10% in Ue).

Sul fronte degli investimenti, la spesa media annua per aumentare l’efficienza in termini di risorse è stata inferiore all’1% del fatturato annuo per il 45% delle pmi italiane (46% di quelle europee), mentre per il 33% (35 in Ue) l’investimento è compreso tra l’1-10%. Soltanto 4 aziende su 100 (5 in Europa) hanno investito più del loro 10% di fatturato annuo.

Secondo il rapporto il 28% delle piccole e medie imprese italiane (il 24% di quelle europee) ha già un piano concreto per ridurre l’impronta di carbonio della propria attività. Si tratta prevalentemente di aziende con meno di 10 dipendenti. La stessa percentuale riguarda anche le pmi che stanno definendo una strategia. Quasi la metà, invece, il 45%, non ha ancora un piano.

Secondo l’Eurobarometro, il 22% delle pmi italiane (36% in Ue) ha indicato contributi e sussidi come una delle misure che aiuterebbero maggiormente la loro azienda ad essere più efficiente sul piano della sostenibilità ambientale. Una migliore cooperazione tra le aziende dei vari settori, in modo che possano essere sviluppati nuovi processi per riutilizzare i rifiuti e i sottoprodotti interessa il 31% delle aziende (26% in Ue).

Nadia Bisson

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