Addio sconti, prezzo benzina e diesel in rialzo: a livelli 5 mesi fa. Ma il petrolio costa meno

Volevano abolire le accise sui carburanti in campagna elettorale. E invece le aumentano. Da ieri gli italiani pagano benzina e diesel 20 centesimi al litro in più“, scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi Sinistra. “In pochi mesi Giorgia Meloni è passata dalla richiesta di abolire le accise sulla benzina all’aumento di circa 20 centesimi al litro arrivato con il nuovo anno”, evidenzia in una nota Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. Il primo gennaio è decaduto infatti anche l’ultimo sconto sulle accise di benzina e diesel pari a 15,3 cents più Iva, introdotto il 21 marzo 2022 dal governo Draghi per fermare i rincari che avevano spinto il prezzo della benzina a 2,18 euro al litro il 14 marzo scorso. Il primo sconto, che complessivamente valeva 0,122 euro, era già sparito a fine novembre.

Oggi il Ministero delle Imprese e del Made in Italy fornirà l’aggiornamento settimanale sui prezzi. Applicando l’aumento ai prezzi rilevati lo scorso 26 dicembre, un litro di benzina è così passato da 1,625 a 1,835 euro, mentre il diesel è rincarato da 1,689 a 1,872 euro di media. Per ritrovare queste quotazioni alla pompa bisogna tornare a inizio agosto, quando la benzina si pagava circa 1,87 euro al litro. Il record estivo si toccò il 4 luglio con 2,1 euro al litro nonostante uno sconto accise appunto di oltre 30 centesimi, in seguito a una fiammata dei prezzi del petrolio: il Brent, il greggio europeo, chiuse la seduta del 28 giugno a 118 dollari al barile.

Facendo invece un confronto a parità di accise, si nota che a metà marzo 2022 il prezzo della benzina toccò appunto il massimo a 2,184 euro al litro il 14 marzo con una quotazione picco del Brent intorno ai 127 dollari al barile (l’8 marzo), mentre ora la stessa benzina costa oltre 1,835 euro al litro (prezzo del 26 dicembre più le accise) con un valore del Brent a 80 dollari al barile (20 dicembre): in proporzione, rispetto a marzo, un litro di super dovrebbe dunque essere pagato poco più di 1,37 euro al litro. Invece costa parecchi centesimi in più. Secondo Nomisma Energia, per comprendere il prezzo giusto al distributore bisogna sommare “al costo del carburante sul mercato internazionale un margine lordo a copertura di tutti i costi trasporto, margine gestore, investimenti sul punto vendita, pubblicità, promozioni”. E “l’andamento del margine lordo e la sua incidenza percentuale sul prezzo alla pompa negli ultimi 24 mesi determinano, per benzina e gasolio, un margine ottimale – secondo Nomisma Energia – intorno a 16 centesimi di euro per litro“. Ma anche sommando questo margine rimane una netta differenza di prezzo rispetto a marzo.

Valentina Innocente

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