“Quando è stata studiata, concepita e portata avanti la Politica agricola comune c’erano determinate condizioni. Abbiamo visto che soprattutto il conflitto tra Russia e Ucraina ha modificato queste condizioni e, legandomi al tema della sicurezza alimentare, abbiamo anche visto che c’è bisogno di rivedere gli obiettivi strategici e le tempistiche”. Lo dice a GEA il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia), Cristiano Fini. “Sicuramente non va stravolto l’impianto – sottolinea -, il tema della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica dell’agricoltura deve rimanere centrale, ma non lo possiamo fare assolutamente a discapito della produttività e della produzione delle aziende agricole, altrimenti rischiamo di fare un grosso danno anziché dare un aiuto al comparto, sia a livello nazionale che a livello europeo. Abbiamo bisogno davvero di rivedere le strategie, gli obiettivi e i contenuti all’interno della Pac, rimodularli sempre di più verso le aziende agricole anche alla luce dei cambiamenti climatici che stanno mordendo sempre di più il reddito delle aziende agricole”. Dunque, ribadisce: “Dobbiamo rivedere l’impianto senza stravolgerlo, per cercare di renderlo più attuale e al passo con i tempi”.
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