(COMBO) This combination of pictures created on March 18, 2025 shows, L-R, Russian President Vladimir Putin in Moscow on March 18, 2025 and US President Donald Trump in the Oval Office of the White House on March 13, 2025, and Ukraine's President Volodymyr Zelensky in the Oval Office of the White House in Washington, DC, February 28, 2025. Trump and Putin agreed on March 18, 2025, on a halt in Russian attacks against Ukrainian energy targets -- but fell far short of securing a full ceasefire in a highly anticipated phone call. The US and Russian leaders spoke for more than an hour and a half and both expressed hopes for repairing relations between the countries. (Photo by various sources / AFP)
Photo credit: AFP
Russia e Ucraina hanno accettato il cessate il fuoco nel Mar Nero e Washington si dice pronta ad aiutare Mosca a esportare i suoi prodotti agricoli e i suoi fertilizzanti sui mercati mondiali. I due Paesi hanno accettato di “garantire la sicurezza della navigazione, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”, spiega la Casa Bianca in due comunicati separati, che riportano i confronti avuti negli ultimi giorni con ucraini e russi in Arabia Saudita.
Kiev si impegna ad “attuare” le dichiarazioni di Washington, “buone misure” secondo il presidente Volodymyr Zelensky. I due Paesi concordano sulla possibilità di coinvolgere Paesi “terzi” nella supervisione di una tregua. Per quanto riguarda l’Ucraina, gli Stati Uniti si impegnano a “sostenere gli sforzi per lo scambio di prigionieri, la liberazione di civili e il ritorno dei bambini ucraini sfollati con la forza”.
La Russia invece può contare sul sostegno della Casa Bianca per “ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, ridurre i costi di assicurazione marittima e migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per queste transazioni”. Mosca aveva posto come condizione per questo accordo sul Mar Nero un allentamento delle restrizioni sulle sue esportazioni agricole.
Durante i colloqui, gli Stati Uniti hanno “ripetuto che il presidente Donald Trump vuole assolutamente porre fine alle uccisioni da entrambe le parti”. Washington “continuerà a organizzare negoziati tra le due parti per trovare una soluzione pacifica”, si legge in un paragrafo identico in entrambi i comunicati. L’amministrazione americana esprime anche la sua “riconoscenza” al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.
Il ministro della Difesa ucraino, Rostem Umerov, domanda di organizzare “ulteriori consultazioni tecniche” per regolare i “dettagli” degli accordi annunciati dalla Casa Bianca. E avverte che “qualsiasi movimento” di navi da guerra russe nel Mar Nero al largo dell’Ucraina costituirà una “violazione” dell’accordo di cessazione delle ostilità. Un accordo sul grano nel Mar Nero aveva permesso all’Ucraina, dal luglio 2022 al luglio 2023, di esportare il suo grano, vitale per l’alimentazione mondiale, nonostante la presenza della flotta russa nella zona. La Russia, a sua volta grande esportatore di grano e fertilizzanti, si è poi ritirata unilateralmente, accusando gli occidentali di non rispettare gli impegni presi per allentare le sanzioni sulle esportazioni russe. Oggi il Cremlino ha fatto sapere che “analizzerà” l’esito di queste discussioni, se i “contatti” con gli americani continueranno, anche se non è stata fissata alcuna “data concreta” per un nuovo incontro, ha aggiunto il portavoce Dmitri Peskov. Secondo l’agenzia statale Ria Novosti, la delegazione russa ha lasciato l’Arabia Saudita.
Kiev intanto accusa la Russia di prendere tempo per sfruttare il suo vantaggio sul fronte. Uno dei negoziatori russi, Grigori Karassine, considera il dialogo con gli americani “intenso, non facile, ma molto utile”. Durante queste discussioni, in cui Karassine ha rappresentato la Russia insieme a Sergei Besseda, un dirigente dei servizi segreti russi, “sono stati affrontati molti problemi”, riferisce. “Siamo lontani dall’aver risolto tutto ma mi sembra che una conversazione del genere sia molto opportuna”, afferma Karassine. Questa mattina a Riyad si è tenuto un nuovo incontro tra le delegazioni ucraina e americana. Questi colloqui, da domenica, non hanno portato a una tregua, nemmeno parziale, o a un consenso su una tregua su alcuni attacchi aerei. Trump era riuscito a ottenere un accordo di Kiev per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Ma Vladimir Putin ha elencato numerose richieste e ha precisato di voler limitare una tregua ai soli attacchi alle infrastrutture energetiche. Il presidente americano si è mostrato indulgente nei confronti della Russia, anche se nelle ultime settimane ha accennato alla possibilità di nuove sanzioni. Putin però avanza sul campo nonostante le pesanti perdite e non sembra avere fretta di concludere un accordo, soprattutto perché le forze ucraine controllano ancora il territorio nella regione russa di Kursk. Nonostante i dialoghi, i combattimenti continuano. Ieri, un attacco russo ha causato 101 feriti, tra cui 23 bambini, a Sumy, nel nord-est dell’Ucraina e l’esercito russo ha annunciato di aver conquistato due località, nel sud e nell’est.
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