“Sul patto penso che si debba dire ciò che qualsiasi persona di buon senso sarebbe portata a dire: ripristinare le regole in vigore prima della pandemia e sospese proprio per la pandemia non sta né in cielo né in terra, perché in questi anni è cambiato il mondo. Non abbiamo bisogno di politiche che incidono negativamente sugli investimenti. Una politica di bilancio rigorista significherebbe rifare gli errori commessi in passato di cui l’Europa ha già pagato il conto”. Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, in una intervista a La Stampa. “In questa partita in cui l’Italia è in prima fila, se vestisse la maglia azzurra non sbaglierebbe, farebbe gli interessi dell’Italia e dell’Europa”, aggiunge parlando del commissario Paolo Gentiloni. Sugli extraprofitti delle banche, Foti è chiaro: “Quando negli anni passati le banche hanno affrontato la crisi, lo Stato non è scappato ma le ha sostenute. Ora tocca a loro un contributo di solidarietà in un momento come questo. Tanto più che nell’ultimo anno i titoli della banche hanno registrato aumenti robusti e significativi”. La tassa resta, perché “la norma non può essere messa in discussione. Poi in Parlamento si può migliorare il contenuto, ma non stravolgerlo”.
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