“Puntiamo a quota un miliardo di fatturato a fine 2025. Quest’anno chiuderemo a 675 milioni”- Così Andrea Cipolloni, numero uno di Eataly. In una intervista a La Stampa spiega che “Nei prossimi quattro anni metteremo sul piatto 250 milioni di euro. E spingeremo l’acceleratore sul Nord America”. Anche se “Già oggi negli Stati Uniti fatturiamo 470 milioni di euro. Tra il 2010 e il 2022 Eataly ha aperto 9 punti vendita. Ora puntiamo a farne 20 nei prossimi quattro anni. Abbiamo appena inaugurato il secondo punto vendita a Toronto e altri tre arriveranno a breve, tra cui il terzo a New York, SoHo, proprio in questi giorni. In America il posizionamento del nostro marchio è fortissimo, tutti vogliono Eataly, perché vogliono comprare il Made in Italy”. I piani sono ambiziosi e Cipolloni racconta come è avvenuto il cambiamento: “Più che altro abbiamo riflettuto su cosa fare, cosa smettere di fare e come innovare. Per esempio, con il progetto che abbiamo dedicato al tonno rosso del Mediterraneo, che si basa su un metodo di pesca selettivo esclusivamente con l’amo. Abbiamo un peschereccio che pesca solo per Eataly piccole quantità di tonni. Ma penso anche al progetto del whisky 100% Made in Italy o ai prodotti a marchio Eataly. Che non vogliono assolutamente essere una private label”.
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