Quella contro il Nutriscore “è una battaglia oggettivamente giusta, perché non si possono dare informazioni” alimentari “attraverso uno strumento che è simile a quello che si trova sulle lavatrici”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso della Giornata conclusiva della prima Conferenza nazionale sulla nutrizione, promossa dal ministero della Salute. Nella tabella del Nutriscore, infatti, ha spiegato, “si indicano con il colore rosso alimenti come la pasta, il parmigiano, l’olio d’oliva. Questo sistema è basato su un algoritmo che, a mio avviso, ha poco di scientifico, ma che ha molto di condizionante. Non aiuta a informare, non fa capire che è l’eccesso di qualsiasi prodotto a essere sbagliato”. E allora, ha chiesto Lollobrigida, “perché di fronte a questa evidenza si insiste per un modello di condizionamento e di informazione? Perché qualcuno ha interesse a farlo, cioè chi ha un valore economico aggiunto rispetto a un modello che standardizza la produzione e non ha più come indicatore essenziale l’elemento della qualità, ma il profitto”.
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