“L’impatto sul bilancio delle nuove misure di spesa per la difesa annunciate a partire da metà febbraio, incorporate nello scenario di base delle proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema a giugno 2025, ammonta allo 0,6 per cento del PIL in termini cumulati per il periodo 2025-2027. Su base annua, la spesa aggiuntiva dovrebbe aumentare nel tempo fino a raggiungere lo 0,3 per cento del PIL nel 2027. La nuova spesa è ascrivibile a otto paesi dell’area dell’euro e la maggior parte proviene dalla Germania. Ciò fa aumentare in misura significativa gli importi già incorporati nello scenario di base a partire dal 2022”. E’ quanto si legge nel bollettino economico della Bce.
“Oltre alla spesa per la difesa nazionale, le nuove misure includono il sostegno alla difesa per l’Ucraina (lievemente al di sopra dello 0,2 per cento del PIL in termini cumulati nel periodo 2025-2027, che secondo le stime non ha un impatto macroeconomico diretto sulle economie dell’area dell’euro). In termini di composizione prevista, oltre la metà della nuova spesa nel settore della difesa nazionale dell’area dell’euro è stanziata per i consumi delle amministrazioni pubbliche, principalmente beni intermedi (circa il 40 per cento) seguiti dalla spesa per il personale (intorno al 15 per cento), mentre circa il 40 per cento (più che nel recente passato) è destinato agli investimenti”, prosegue lo studio inserito nel bollettino della Bce.
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