“Il nostro successo o fallimento nel rispondere alla crisi climatica sarà valutato su due numeri: mantenere il limite di 1,5 gradi e proteggere il miliardo di bambini messi a rischio da questa crisi. La crisi climatica non sta solo cambiando il pianeta, sta cambiando i bambini. I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico; i bambini sono colpiti in modo sproporzionato da questa crisi che non hanno creato”. Così la vicedirettrice generale dell’Unicef, Kitty van der Heijden, in occasione dell’apertura della Cop28.
Oggi, a 30 anni dalla firma della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, aggiunge, “i bisogni dei bambini, i loro diritti e le prospettive sono quasi interamente assenti dalle politiche, le azioni e gli investimenti sul clima a tutti i livelli”. Ecco allora che la Cop28 “può porre rimedio a questa situazione. I leader devono mettere i bambini al centro dei risultati” della Conferenza, “dando alle loro vulnerabilità, ai loro bisogni e ai loro diritti la rilevanza che meritano”.
Che coincidenza. Il governo tedesco stoppa un carico di Gnl proveniente dalla Russia e Gazprom…
La presidenza della Cop29 è stata incaricata di ospitare il Baku Climate and Peace Action…
“Mentre Salvini straparla di qualsiasi argomento, perfino sui satelliti di Musk e sulla giornata della…
Non si placa lo scontro a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Questa volta,…
A seguito dell'appello degli esperti internazionali, 800 residenti in 35 diversi paesi, le associazioni regionali…
"Grazie a Manfred Weber e agli amici della CSU per il proficuo incontro di oggi…