“La crescente incertezza” e i “dazi doganali” peseranno sulla crescita dell’eurozona quest’anno. Lo segnala il Fondo monetario internazionale (Fmi), abbassando le sue previsioni per tutte le principali economie del Vecchio continente. Secondo l’istituto di Washington, si prevedeva già un modesto incremento della crescita “ma l’attacco di Trump ha ulteriormente indebolito la situazione”. Secondo le previsioni del Fmi, nel 2025 la Germania non registrerà alcuna crescita mentre la Francia crescerà dello 0,6%, in calo di 0,2 punti rispetto alle previsioni di gennaio, e l’Italia dello 0,4%, in calo di 0,3 punti. Per il 2026, il Fmi prevede anche una crescita più debole rispetto a gennaio per le tre principali economie Ue e per l’eurozona nel suo complesso (+1,2%). La Bce aveva già osservato giovedì che le prospettive di crescita nell’eurozona “si sono deteriorate a causa dell’intensificarsi delle tensioni commerciali”. Un’eccezione tra i principali Paesi sviluppati ed emergenti è quella della Spagna, unica economia a vedere aumentare le proprie previsioni: +2,5% nel 2025 trainata dalle attività di ricostruzione avviate dopo le gravi inondazioni e dal forte slancio del 2024.
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