“Ciò di cui l’industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti”. Così Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione europea. “La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante. Il ruolo dell’Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c’è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno”, aggiunge nel colloquio con il Corriere della Sera. E ancora: “Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori. Nella nostra strategia per l’industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell’Ue. Questo non è contro gli Usa. Poi Virkkunen conclude: “Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento Safe di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue”.
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