“L’idea parte da una constatazione: la famiglia in questi anni è cambiata profondamente, i nuclei nei quali lavorano entrambi i genitori è pari a circa il 50%. Questo ha un impatto molto rilevante su uno dei punti centrali: la scuola. Per questo abbiamo studiato questa infrastruttura sociale decisiva. Pensi che in Italia mediamente gli edifici hanno 56 anni, con picchi di 68 anni al Nord. Serve un’opera di rigenerazione importante, ma soprattutto potrebbe essere l’occasione per cominciare a cambiare il modello, renderlo più aperto”. Così Giovanni Brianza, amministratore delegato di Edison Next. In una intervista Il Corriere della Sera poi aggiunge: “Dallo studio emerge che solo il 43% delle scuole dispone di una palestra e solo il 27% ha aule tecniche per le esercitazioni degli studenti e delle studentesse. Appena il 7% si è sottoposto a un efficientamento energetico. Ma il punto è che in realtà l’infrastruttura scuola viene utilizzata solo per il 20% del tempo”. Brianza spiega che servirebbe “una sinergia pubblico-privato per permettere una maggiore apertura della struttura scuola. Pensi ad esempio alle attività pomeridiane che si potrebbero sviluppare, dai corsi di lingua alle attività sportive. Servirebbe un allungamento del tempo di utilizzo di questi impianti che per i quartieri possono rappresentare un centro vitale. Pensi che circa 3.000 edifici sono al di sotto del livello di saturazione, 6 alunni ogni cento metri quadrati”.
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