Secondo la versione online del quotidiano russo ‘Kommersant’, l’accordo già annunciato per la vendita degli asset energetici russi di Enel è stato “congelato a tempo indeterminato”, per il blocco imposto da Vladimir Putin con la legge che vieta agli investitori occidentali nel settore dei combustibili e dell’energia di uscire dalle attività russe fino al 31 dicembre. Senza un “permesso speciale”, dunque, secondo il portale Enel avrà “un destino simile” a quello toccato alla finlandese Fortum, che a luglio stava raccogliendo offerte da parte di acquirenti per le sue attività russe. Secondo quanto riferito a ‘Kommersant’ da alcune fonti che “hanno familiarità con il dossier”, la cessione già annunciata da parte della società italiana “della sua quota del 56,43% in Enel Russia (possiede tre centrali da 5,6 Gigawatt e due parchi eolici) a Lukoil e al fondo Gazprombank-Fresia” resta “congelata”. A causa del “Decreto presidenziale n. 520, che vieta l’acquisto e la vendita di partecipazioni in società incluse nell’elenco delle imprese strategiche e delle società per azioni, nonché in società che producono e forniscono calore ed elettricità fino al 31 dicembre 2022”. Anche se, ricorda il quotidiano russo, la stessa norma lascia comunque “aperta la possibilità di concludere gli accordi se si ottiene un’autorizzazione speciale da parte del Presidente della Federazione Russa”. (Segue)
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