“Il Green Deal non si può smantellare con semplicità”. Così Francesca Bellisai, Eu policy advisor di Ecco, il think tank italiano per il clima. “Tutte le legislazioni del Fit for 55% hanno clausole di revisione, alcune al 2026, altre al 2027 e 2028, ma per ognuna sarà la Commissione a dover prendere l’iniziativa con una proposta legislativa. Significherebbe aver avuto una spinta sia dai capi di Stato verso la Commissione, ma anche da parte degli stessi commissari”, aggiunge a Il Sole 24 Ore. L’avanzare delle destre, secondo Bellisai, propone comunque “uno scenario di continuità, al limite un rallentamento dell’implementazione di alcuni obiettivi del Green Deal, mentre è da escludere sia da un punto di vista giuridico sia politico una sua revisione massiccia. Alcuni file approvati potrebbero essere rivisti nel 2026, in particolare il Regolamento 631, che riguarda anche lo stop all’immatricolazione di nuove auto con motori a combustione interna a partire dal 2035, e la direttiva Ets2, il nuovo sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea. Data la struttura del Fit for 55, un’eventuale revisione del regolamento auto avrebbe effetti su altre legislazioni come la direttiva sulle stazioni di ricarica per le auto elettriche o la direttiva sulle energie rinnovabili. In generale, possiamo aspettarci maggiori investimenti sulla competitività industriale”.
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