L’integrazione con la rete ferroviaria nazionale è inadatta e le connessioni con i porti marittimi largamente insufficienti. In più, a differenza di quanto impongono i nuovi standard europei, oltre l’80% dei terminal non dispone di binari lunghi 750 metri. Sono le difficoltà dell’ultimo miglio ferroviario in base ai riscontri di una ricerca condotta da Fermerci, PwC e Rse, in collaborazione con Rete ferroviaria italiana. “Se ci sono problemi nell’ultimo miglio, si limita il volume di merci che finisce in ferrovia. Ogni criticità va superata. È necessario rifinanziare la legge del 2017, all’articolo 47, che dà la possibilità al gestore dell’infrastruttura di lavorare sull’ultimo miglio”, dice Clemente Carta, presidente di Fermerci, come riporta Il Sole 24 Ore. Su 204 siti presenti in Italia, sottolinea Carta, “soltanto il 10% è a norma europea, con treni lunghi 750 metri. Il lato positivo è che ci sono molti impianti che si possono adeguare senza troppe spese”.
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