“Il governo anziché aumentare le entrate e rilanciare gli investimenti ha scelto di tagliare la spesa pubblica per i prossimi sette anni. Il risultato è che ora siamo in presenza di tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali ed ai comuni, mentre non aumentano i salari, col governo che tenta di imporre nel settore pubblico aumenti del 6% quando l’inflazione è stata del 17%. E poi continuano a fare i condoni e a tassare il lavoro dipendente e i pensionati, ovvero le due categorie che hanno versato al fisco 17 miliardi di Irpef in più nel 2024”. Lo dice Maurizio Landini, segretario della Cigl. In una intervista a la Stampa aggiunge sultaglio del cuneo fiscale: “Il governo racconta bugie, perché non aggiunge un euro alle buste paga dei lavoratori sino a 35 mila euro. Il “Bonus natale” ampliato? Una risposta del tutto inadeguata, come i 30 centesimi al giorno in più dati alle pensioni che sono una vera elemosina. È il tentativo di depistare dalla realtà dei fatti, a partire dai tagli ai salari, alla sanità e ai servizi”. Il 29 novembre lo sciopero generale è confermato: “Le ragioni del nostro sciopero sono molto precise: occorre affrontare il problema salariale, serve una riforma fiscale vera, bisogna investire su sanità e scuola pubblica, su nuove politiche industriali per difendere e aumentare l’occupazione, fare una vera riforma delle pensioni anziché peggiorare, come stanno facendo, quella fatta dal governo Monti/Fornero. L’unica spesa pubblica che aumenta è quella per le armi. La trovo una cosa inaccettabile. E poi, anziché investire sulle fonti rinnovabili costruendone le filiere produttive e abbassare il costo dell’energia che è oggi il vero problema delle imprese, si vaneggia di nuovo sul nucleare. Anche questo è un modo per mettere in difficoltà il nostro Paese”.
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