Il 95,5% delle acque di balneazione del nostro Paese (circa 5mila chilometri di litorale) ha una qualità eccellente. Il restante 2,7% è di qualità buona (144 km), mentre è sufficiente o scarso l’1,6%. È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2019-2022) dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che solo lo scorso anno ha effettuatpo più di 30mila i campionamenti. A dominare la classifica per la qualità delle acque è la Puglia (eccellenti per il 99,8%) seguita da Sardegna (99,3%), Toscana (98,6%) e Molise (98,5%).
I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sono le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali, batteri ritenuti appunto indicatori di contaminazione fecale. Le percentuali riportate sono riferite al totale delle acque monitorate, escludendo dunque quelle non sottoposte al monitoraggio, ad esempio i tratti di mare che ospitano porti, servitù militari, aree protette.
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