Il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani, è pronto a proporre “una eventuale sospensione temporanea del meccanismo Ets”, in attesa che il nuovo Parlamento europeo intervenga per riequilibrare un sistema giusto nei principi ma pericolosamente distorsivo nei suoi effetti. Lo dice in un colloquio con il Sole 24 Ore. “Siamo i numeri uno a livello mondiale in termini di performance ambientali raggiunte – aggiunge il presidente – ed emettiamo meno dell’1% della CO2 coperta dall’Ets, ma rappresentiamo il 10% delle imprese regolate da questo sistema, per la forte presenza di Pmi, le più penalizzate. E viviamo di export, oltre l’80% del nostro business è sui mercati esteri, dove ci confrontiamo con competitor che non solo pagano l’energia molto meno di noi, ma non pagano neppure le emissioni”. Il meccanismo Ets è costato più di 200 milioni di euro all’industria ceramica italiana dal 2018 a oggi. “Riceviamo meno quote di quelle necessarie per produrre e siamo puniti, con una sottoassegnazione di quote, perché abbiamo installato impianti di cogenerazione ad alta efficienza e basse emissioni che consumano più gas perché non alimentano solo i forni ma scaldano la fabbrica, ma non ci viene riconosciuto”, precisa Savorani,
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