“Il primo mattone costruito sulla luna resterà lì”. Lo dice Valentina Sumini, che voleva diventare astronauta e che fa l’architetta . “Creiamo il problema, poi cerchiamo la soluzione. Minimizzare l’uso delle risorse e il loro riutilizzo sono temi che coinvolgono anche la ricerca spaziale”, aggiunge nel colloquio con nil Corriere della Sera. Sumini tiene un corso in ‘Architecture for Human Space Exploration’ al Politecnico di Milano: “Si stanno gettando le basi del primo villaggio sulla superficie del satellite terrestre”, racconta. Pronto sulla carta, meno nella realtà: “Non potendo inviare dalla Terra tutto il materiale necessario per costruire, si ipotizza di usare robot capaci di sinterizzare la regolite lunare, l’insieme dei sedimenti che compongono lo strato più esterno dei pianeti. È necessario creare delle infrastrutture per isolare dalla minaccia delle radiazioni cosmiche i potenziali moduli pressurizzati, sia usando la regolite sia l’acqua ricavata dal ghiaccio lunare”.
Che coincidenza. Il governo tedesco stoppa un carico di Gnl proveniente dalla Russia e Gazprom…
La presidenza della Cop29 è stata incaricata di ospitare il Baku Climate and Peace Action…
“Mentre Salvini straparla di qualsiasi argomento, perfino sui satelliti di Musk e sulla giornata della…
Non si placa lo scontro a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Questa volta,…
A seguito dell'appello degli esperti internazionali, 800 residenti in 35 diversi paesi, le associazioni regionali…
"Grazie a Manfred Weber e agli amici della CSU per il proficuo incontro di oggi…