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Spazio, comando unità ambientali e forestali dei Carabinieri a Biospace25

Si conclude oggi a Frascati ‘Biospace25 Biodiversity Insight from Space’, la prima di una serie di conferenze internazionali che l’Esa – Agenzia Spaziale Europea – con i suoi partner intende organizzare regolarmente riunendo esperti di biodiversità e conservazione composta da specialisti in telerilevamento e professionisti del monitoraggio satellitare per la biodiversità, scienziati della biodiversità, ecologi sul campo, fornitori di dati e parti interessate alla politica della biodiversità di Governi, organizzazioni internazionali e Ong.
Biospace25, infatti, è dedicata esclusivamente all’applicazione del telerilevamento satellitare (Srs) nelle varie dimensioni della biodiversità e all’uso delle osservazioni della Terra in tutti i suoi settori, dagli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce, costieri, a quelli marini.
In quest’ottica ha partecipato alla conferenza anche il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri che, tra le diverse specialità, si occupa di rilevazione qualitativa e quantitativa delle risorse forestali, anche al fine della costituzione dell’inventario forestale nazionale, come indicato nel progetto ‘Smart Forest monitoring’ (il programma italiano per il monitoraggio innovativo delle foreste, comprese quelle urbane, messo a punto con il supporto dei migliori istituti di ricerca italiani e il Massachusetts Institute Technology – MIT di Boston.
Il comitato scientifico del nuovo Inventario Forestale Italiano (Crea, Accademia Italiana di Scienze Forestali e Ispra), coordinato dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, ha infatti presentato al Biospace25 un documento dal titolo ‘Earth Observation in the framework of the Italian National Forest Inventory for Biodiversity Monitoring’.
Nella relazione viene sottolineato che il monitoraggio delle risorse forestali da parte degli Inventari Forestali Nazionali, costituisce uno strumento cruciale in molti paesi per la gestione del territorio e una valutazione approfondita della salute delle foreste.
Nel caso italiano, con il nuovo Inventario Forestale Nazionale Italiano – Ifni, programmato per l’anno 2025, oltre alle tradizionali misure forestali, sono state introdotte nuove variabili per il monitoraggio della biodiversità, tra cui la presenza e l’abbondanza di microhabitat correlati agli alberi, licheni epifiti e gruppi morfologici vegetali.
Vi è poi la presentazione sulla componente Earth Observation dell’Ifni per la mappatura completa delle variabili forestali inventariate attraverso l’integrazione di dati di telerilevamento e di rilevamento a terra, nonché l’implementazione di strumenti e dati di telerilevamento avanzati per semplificare il lavoro sul campo e migliorare la precisione dei valori stimati.

redazione

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