“Buon senso ed educazione alimentare. Sono questi i primi pensieri che mi vengono in mente per commentare il via libera dato dall’Unione Europea alla normativa irlandese che prevede l’applicazione di messaggi demonizzanti sul rapporto tra alcol e salute su tutte le bevande alcoliche vendute nel Paese, compreso il vino. Che l’eccesso di alcol faccia male è una realtà indiscutibile: non possiamo negarlo e occorre capire le motivazioni che, soprattutto in certi Paesi, inducono a ridurne il consumo. Ma non si può fare di ogni erba un fascio”. Lo scrive Carlo petrini in un suo intervento su la Stampa a proposito della ‘guerra del vino’ che si è scatenata in Europa da qualche giorno. Petrini, fondatore di Slow Food, aggiunge: “mi pare che inserire o meno sulle etichette messaggi allarmistici non serva molto a migliorare la situazione. La produzione del vino, soprattutto quello di qualità, non andrà in sofferenza per questo motivo, come si è visto dove simili provvedimenti sono già stati adottati. Ma temo che non sarà utile neppure per contrastare gi abusi, così come non lo è l’etichetta a semaforo Nutri-score che, se applicata, boccerebbe senza appello gran parte dei prodotti di eccellenza italiani”.
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