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Caccia all’orsa in Trentino. Fugatti: “Nel 2020 ci impedirono di abbatterla”

E’ caccia agli orsi in Trentino: sono infatti due gli esemplari su cui pende l’ordinanza di abbattimento. Oltre all’orsa Jj4, ritenuta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi sul monte Peller, l’Ispra ha consesso il via libera alla cattura (e alla rimozione) anche di Mj5, plantigrado che lo scorso 5 marzo ha aggredito un escursionista di 39 anni nei boschi della valle di Rabbi. La priorità nella cattura sarà data all’orsa Jj4 e poi a Mj5: essendo JJ4 un esemplare femmina – e dunque più stanziale dei maschi – il Corpo forestale trentino conosce l’area frequentata abitualmente dall’animale e in queste ore sta presidiando la zona compresa tra Mostizzolo e la Val Meledrio.

L’orsa ha 17 anni, è figlia di Joze e Jurka, tra i primi plantigradi arrivati in Trentino fra il 2000 e 2001, nell’ambito del progetto Life Ursus per la reintroduzione degli esemplari sulle Alpi, e ha un cartellino rosso sull’orecchio sinistro. Nella zona interessata i forestali stanno lavorando nella massima sicurezza perché è abitata da una ventina di orsi. Come ha ribadito il governatore trentino Maurizio Fugatti, l’ordinanza di abbattimento è in vigore ed è stata anche recepita da Ispra. Ciò significa che una volta catturata l’orsa sarà abbattuta, nonostante gli appelli di organizzazioni animaliste e politici. Tre sono le modalità con cui potrà avvenire la cattura dell’esemplare, dotato di radiocollare anche se non funzionante, secondo i protocolli internazionali: le trappole tubo vengono rese attrattive con del cibo e scattano non appena l’orso aggancia l’esca. Non sempre tuttavia gli orsi si avvicinano a questi dispositivi, dimostrando la propria diffidenza. Il Corpo forestale, fra le proprie tipologie di cattura può utilizzare anche dei lacci oppure la telenarcosi.

E’ con un sentimento di commozione e rabbia che prendiamo atto di quanto è accaduto” ha commentato Fugatti, rivolgendo un pensiero alla famiglia della vittima e all’intera comunità della Val di Sole in lutto per la morte del runner 26enne. Il presidente ha quindi illustrato l’iter giudiziario della vicenda, mettendo in evidenza che l’amministrazione provinciale, dopo aver segnalato i vari episodi di aggressione commessi da Jj4, si è vista negare le autorizzazioni di abbattimento da parte sia di Ispra sia del Tar. “In più occasioni avevamo informato Roma sulla situazione e richiesto la rimozione: rispetto a quanto è accaduto fa molto male e arrabbiare ulteriormente. Quell’orsa poteva essere rimossa da tempo ma non ce lo hanno permesso”, ha ricordato Fugatti ammettendo di aver avuto finora “le mani legate”.

L’orsa era già stata responsabile di due aggressione in Val di Rabbi nel 2020 mentre nel 2022 aveva compiuto un violento falso attacco a un biker. In seguito alla prima aggressione, JJ4 era stata oggetto di un’ordinanza urgente per l’abbattimento, sottoscritta dal presidente Fugatti. “Il Tar, il 31 luglio 2020, ha bocciato l’ordinanza con parere collegiale. Quindi ho revocato l’atto e ne ho fatto un altro per la cattura, l’11 agosto del 2020. E’ iniziata ancora una serie di ricorsi tra cui quello delle associazioni ambientaliste su cui il Consiglio di Stato si è espresso e, con giudizio monocratico prima, e collegiale poi, ha sospeso definitivamente la nostra ordinanza“, ha precisato il presidente. “Il tutto torna al Tar di Trento che ha recepito totalmente la linea del Consiglio di Stato bocciando anche l’ordinanza di cattura – ha aggiunto -. Noi quindi non potevamo procedere, avevamo le mani legate“. A quanto riferito da Fugatti, la Provincia di Trento ha poi costantemente segnalato la pericolosità dell’esemplare a Ispra, fino al 2022. “Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato nel luglio del 2021 abbiamo chiesto a Ispra la cattura con risposta che Jj4 non è pericoloso – ha raccontato ancora il governatore in una conferenza stampa in cui ha mostrato tutta la documentazione -. Successivamente sono accaduti altri episodi e nell’agosto 2022 abbiamo ritenuto nuovamente di prendere provvedimenti sull’orsa. Il 21 ottobre Ispra ci ha risposto che ‘non appaiono i presupposti per l’abbattimento’“.

Dopo Jj4 sarà la volta di Mj5, orso maschio da 340 chilogrammi, stazza che potrebbe andare in corso alla problematica di non riuscire a entrare nelle trappole a tubo dislocate sul territorio. La Provincia Autonoma di Trento resta poi in attesa per provvedimenti nei confronti dell’orso M62 che non ha mai attaccato l’uomo ma è considerata confidente: in questi giorni è stata segnalata la presenza dove ci sono alberi da ciliegio.

Chiara Troiano

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