Cala il sipario su ‘CinemAmbiente’: premiato il viaggio nel mondo del carbonio

La storia del carbonio, elemento fondamentale per la vita ma anche alla base delle grandi crisi ambientali dei nostri giorni, tra ironia e rigore scientifico, tra poetica e innovazione narrativa: non poteva esserci un vincitore più adatto all’epoca storica in cui stiamo vivendo per la 25esima edizione di CinemAmbiente, uno dei festival più importanti al mondo nel settore, che si è chiuso nella serata di domenica con la proclamazione del vincitori nelle singole categorie e la cerimonia di premiazione al Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana.

Chi non ha potuto gustarsi i film in sala, avrà comunque modo di ammirare gratuitamente online fino al 21 giugno tutte le opere, vincitori e gli altri titoli proposti nel cartellone di quest’anno: basta andare sul sito del Festival, www.festivalcinemambiente.it o sulla piattaforma OpenDDB (capienza di 500 accessi per ciascun titolo).

Il Festival CinemAmbiente rappresenta la vocazione ecologica del Museo Nazionale del Cinema e conferma con gli incontri, i film e i premi la sua attitudine fondamentale: essere un punto di riferimento per qualunque pensiero, idea, proposta, denuncia che affronti tematiche ambientali attraverso il cinema – sottolineano il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo e il direttore Domenico De GaetanoAnche il bilancio di questa 25esima edizione, aperta con lo spettacolare progetto cine-musicale dei Marlene Kuntz nella Mole Antonelliana, è molto positivo. Rispetto a quando il Festival è nato, siamo nel pieno di una transizione ecologica che avrà ampie ripercussioni sulla società, sull’economia e sulla cultura, tutti segnali che CinemAmbiente interpreta e interpreterà in maniera sempre puntuale e innovativa“.

Sono molto soddisfatto di quest’edizione che ha sancito un vero ritorno al cinema in presenza – dice il direttore del Festival Gaetano Capizzi e, quel che più ci interessa, la nostra manifestazione si è dimostrata ancora una volta un efficace catalizzatore: ha avuto ospiti importanti – italiani e stranieri – in grado di intervenire in maniera originale nel dibattito generale sullo stato del Pianeta, ha attirato altre forme artistiche, ha coinvolto attivamente diversi progetti europei, confermandosi come un evento unico nel panorama della cultura ambientale italiana“.

TUTTI I PREMI ATTRIBUITI

I premi attribuiti al termine della 25^ edizione del Festival sono:

Premio Asja.Energy per il miglior documentario, assegnato dalla giuria composta da Werner Boote, regista, Suzanne Crocker, regista, Sonia Filippazzi, giornalista, Beppe Rovera, giornalista, Gianluca Maria Tavarelli, regista, a ‘Carbon – The Unauthorised Biography di Daniella Ortega & Niobe Thompson (Australia, Canada, Francia 2021, 89’)’.

Motivazione: Un soggetto difficile reso comprensibile a tutti: il carbonio racconta sé stesso portando lo spettatore alla scoperta di un elemento alla base della vita ma che oggi rischia anche di provocarne la fine. Scienza ma anche poesia e creatività si fondono in più linguaggi narrativi, senza trascurare la leggerezza dello humour, per rendere visibile quello che è invisibile.

Niobe Thompson, regista e antropologo, esplora attraverso i suoi documentari i misteri dell’evoluzione e i dilemmi ambientali dell’Antropocene: dalle migrazioni Inuit in Inuit Odyssey (2009), alle nuove scoperte sulle prime popolazioni delle Americhe in Code Breakers (2011), dal racconto dell’evoluzione dell’Homo Sapiens in The Great Human Odyssey (2015), allo sviluppo dei trapianti di organi in Memento Mori e Vital Bonds (2016).

Daniella Ortega, regista e sceneggiatrice per varie emittenti internazionali, si occupa di temi complessi come i pericoli delle sostanze tossiche che si accumulano nelle nostre case nel suo Is Your House Killing You? (2007), le spiegazioni scientifiche dei misteri che sconvolgono il cervello degli adolescenti in Whatever! The Science of Teens (2009) e la scoperta in Cina di resti umani risalenti all’era glaciale in Enigma Man: A Stone Age Mystery (2013).

La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale al film: Pleistocene Park di Luke Griswold-Tergis (USA 2022, 101’)

Motivazione: La testarda determinazione di uno scienziato che – da solo con il figlio – tenta di riprodurre le condizioni del Pleistocene in una zona remota della Siberia per contrastare lo scioglimento del permafrost. Quella che sembra follia visionaria finisce con il conquistare lo spettatore come qualcosa di possibile e anzi necessario per l’interesse comune di fronte agli effetti drammatici dei cambiamenti climatici.

Premio Terna per il miglior cortometraggio, assegnato dalla giuria composta da Cristina Gabetti, giornalista, Marlene Kuntz, musicisti, Claudia Praolini, direttrice artistica di Concorto Film Festival, a: Haulout di Evgenia Arbugaeva e Maxim Arbugaev (Regno Unito, Federazione Russa 2021, 25’)

Motivazione: Abbiamo apprezzato la dimensione narrativa capace di destabilizzare lo sguardo, di lasciare le immagini testimoni degli eventi, senza la mediazione interpretativa della parola. C’è dello stupore, c’è della poesia, c’è uno sguardo politico. Apertura verso l’immanenza di un mondo animale che ci costringe a dover prendere coscienza dei catastrofici effetti imposti dal cambiamento climatico. Ricerca e sperimentazione abbinate ad una stupefacente realizzazione tecnica.

La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale al film: Bolo Raz Jedno More… (Once There was a Sea…) di Joanna Kozuch (Slovacchia, Polonia 2021, 16’)

Motivazione: Per la realizzazione delle magnifiche immagini con le quali ha narrato la storia di una catastrofica trasformazione ambientale e sociale, quella del mare d’Aral. La sparizione dell’antico mare è intrecciata con le vite di donne e uomini che su quelle rive hanno prosperato, perso tutto, e che oggi ne abitano le sponde immaginarie, in un’atmosfera polverosa e surreale. Lo stile grafico è nel contempo incisivo e lieve.

Premio IREN del pubblico, assegnato dagli spettatori del Festival a: Going Circular di Nigel Walk e Richard Dale (Paesi Bassi 2021, 90’)

Premio “Ambiente e Società”, istituito dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno, per il film, che meglio abbia saputo coniugare i temi ambientali e la dimensione sociale, assegnato dai lavoratori e dalle lavoratrici della Cooperativa a: Chemical Bros. di Massimiliano Mazzotta (Italia 2022, 74’) Premio “Casacomune”, istituito dal Festival e da Casacomune, Scuola e Azioni, per il film o l’autore che meglio sia stato in grado di riflettere temi legati alla spiritualità intesa come dimensione strettamente legata alla natura di cui facciamo parte, assegnato a: Suzanne Crocker, regista del film First We Eat

Premio “Stella della Mole”, istituito dal Museo Nazionale del Cinema e dal Festival, per un artista che attraverso il linguaggio cinematografico declini nella sua opera temi legati all’ambiente e alla natura, assegnato a Franco Piavoli.

Premio “Dalla Terra alla Terra”, offerto da Biorepack, di € 3000, per la figura o il film che meglio illustra le problematiche legate al suolo, alla sua protezione dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici, e alla produzione alimentare sostenibile, assegnato a Vandana Shiva.

Premio “Ciak verde”, istituito dal Festival e da Legambiente, per una figura del mondo del cinema e dello spettacolo italiano impegnata nella difesa dell’ambiente che metta a disposizione la propria immagine e capacità comunicativa per sensibilizzare il pubblico sulla gravità dell’attuale crisi climatica, assegnato a Alessandro Gassmann.

Premio letterario “La Ghianda”, istituito dal Festival, per un’autrice o un autore che nel corso del proprio percorso artistico abbia espresso un rapporto profondo e personale con l’ambiente, il paesaggio e la natura, assegnato a Antonella Anedda.

Nadia Bisson

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