“La nostra domanda al nuovo governo è che la popolazione indigena possa tornare al dialogo, che la popolazione indigena possa avere un’educazione differenziata di qualità, che la popolazione indigena possa avere il diritto alla salute, che la popolazione indigena possa tornare ad avere la sua casa perché le nostre case ci sono state tolte per il giorno e per la notte. Quando io parlo di casa, parlo di foresta, di natura. Che la popolazione indigena possa essere riconosciuta per lavorare, con protezione e prevenzione e non come un vandalo come invece viene considerato da questo governo che sta per finire”. Lo dice a GEA Cacique Odair ‘Dadá’ Borari, capo generale del Territorio Indigeno Maró, Pará in Brasile, a proposito delle elezioni che vedranno al ballottaggio, il 30 ottobre, Luiz Inacio Lula da Silva e Jair Bolsonaro.
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