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Energia, Margheri (Wec Italia): “Accelerare transizione, ma renderla giusta e inclusiva”

Il G7 arriva in Italia subito dopo la Cop28 di Dubai, dove si è immaginato un nuovo modello di transizione energetica in cui certamente si fissano gli obiettivi e si riconferma la direzione, ma si dà anche spazio a tutte le tecnologie che ci devono portare in questa direzione. Quindi si dà spazio a energie tradizionali che devono poter ridurre il loro tenore di carbonio, si punta a triplicare le energie rinnovabili, si dà un nuovo spazio al nucleare, si fa entrare nel paniere delle tecnologie che ci porteranno alla decarbonizzazione la fusione, si dà un nuovo spazio alla cattura del carbonio e ai biocombustibili. Quindi il G7 a Torino è il primo momento in cui i sette grandi definiscono un pacchetto di azioni che su tutta questa catena deve cominciare ad accelerare le iniziative concrete sul terreno nella direzione di accelerare la transizione ecologica, ma di renderla più giusta e più inclusiva, non solo nel nord del mondo, ma anche in regioni come l’Africa e come il Mediterraneo che oggi, e l’Italia su questo è certamente il capofila della riflessione, sono i nostri partner principali nella sicurezza energetica e nella transizione verso l’energia sostenibile“. Così Marco Margheri, presidente di Wec Italia, a margine dell’evento ‘Transition to net zero: energy technology roadmaps’ che si è svolto oggi a Torino nella sede di Italgas. “L’energia – ha aggiunto – è un settore di lungo periodo che ha bisogno di grandi investimenti e nel mondo della transizione in particolare abbiamo bisogno di cooperazione tra tanti attori economici, politici, istituzionali, della ricerca. L’invasione russa dell’Ucraina ha ricordato all’Europa che la sicurezza energetica non è mai garantita a prescindere, deve essere garantita con infrastrutture e con diversificazione. L’Italia da questo punto di vista è stata leader in Europa nel reagire all’invasione russa dell’Ucraina e nell’ottenere in tempi record nuove forniture da nuovi Paesi con con le infrastrutture che nel corso del tempo ha costruito, quindi certamente il G7 di Torino è il luogo ideale per mettere a fattor comune le esperienze italiana e ripartire accelerando sulla transizione energetica, ma senza dimenticare la necessità di mantenere la sicurezza e gli approvvigionamenti“.

Chiara Troiano

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