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Rinnovabili, El Kharraz (Rcreee): “Sosteniamo Nord Africa verso transizione green”

“La nostra missione principale è quella di sostenere gli stati del Nord Africa e del Mediterraneo per accelerare la transizione energetica, fornendo assistenza tecnica per sviluppare le giuste politiche e strategie per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica per promuovere gli investimenti del settore privato”. Così a GEA Jauad El Kharraz, direttore esecutivo di Rcreee, a margine della MeetMed Week in corso ad Hammamet in Tunisia, organizzata da Medener (che vede Roberta Boniotti di Enea come segretario generale), Anme (l’Agenzia Nazionale tunisina per la Gestione dell’Energia) e in partnership con Aprue (l’Agenzia Nazionale algerina per la Promozione e la Razionalizzazione dell’Uso dell’Energia). “Nell’ultimo decennio – ha aggiunto – abbiamo fatto molti sforzi in Nord Africa e nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Afica, ndr) sulle rinnovabili. Nell’ultimo decennio abbiamo investito più di 18 miliardi di dollari nelle energie rinnovabili. E molto investiremo nei prossimi anni in vista dell’obiettivo di triplicare le rinnovabili entro il 2030″. “Se si guarda al Marocco – ha spiegato – si punta al 52% di energie rinnovabili nel mix energetico entro il 2030. In Egitto, l’obiettivo era il 42% entro il 2035, ma ora lo stanno aggiornando per arrivare probabilmente al 60% entro il 2030. In Algeria, più o meno il 30%, in Tunisia lo stesso. Quindi ci sono obiettivi ambiziosi in termini di aumento del contributo delle rinnovabili nel mix energetico”.

“Sono piani molto ambiziosi”, ha detto El Kharraz e “ci sono anche riforme. C’è una volontà politica. Ci sono riforme a livello di politiche e di quadro normativo per favorire gli investimenti nelle energie rinnovabili. Ci sono anche alcuni schemi finanziari che aiutano molto. Ad esempio, in Egitto abbiamo iniziato con una tariffa di alimentazione un paio di anni fa”, ha aggiunto El Kharraz. Ora, “mentre 12 anni fa c’era un deficit di elettricità in Egitto, dopo queste riforme, in alcuni anni abbiamo un surplus del 20%. Quindi significa che le riforme hanno avuto successo. E anche gli schemi finanziari: abbiamo iniziato con la tariffa di alimentazione, ora con le opzioni di offerta competitiva. Così abbiamo raggiunto prezzi molto competitivi. Ad esempio, per il solare, 0,02 dollari per kilowatt, e lo stesso, più o meno, per le energie rinnovabili”, ha proseguito il direttore esecutivo di Rcreee.

“Abbiamo bisogno di maggiori investimenti per raggiungere gli obiettivi, soprattutto ora che stiamo parlando anche dell’idrogeno verde. Sono stati firmati molti protocolli d’intesa e accordi dall’Egitto con gli uptaker internazionali e anche tra il Marocco e altri Paesi. In Marocco, ad esempio, abbiamo l’obiettivo di iniziare a produrre 1 milione di tonnellate di ammoniaca verde entro il 2026 con un investimento di 13 miliardi di dollari… Tutto questo è enorme”, ha puntualizzato El Kharraz. Se la situazione sulle rinnovabili vede Medio Oriente e Nord Africa accelerare, diversa è la situazione “per quanto riguarda l’efficienza energetica. Credo che la Tunisia sia la migliore della regione in termini di efficienza energetica e di come si adopera realmente per adottare misure di efficienza energetica nelle proprie politiche”.

Un’altra sfida, secondo il direttore esecutivo di Rcreee, è che dobbiamo “concentrarci sulle interconnessioni. Abbiamo bisogno, ovviamente, di aumentare la capacità delle energie rinnovabili, ma allo stesso tempo dobbiamo investire nelle infrastrutture per accogliere queste energie rinnovabili. Ci sono le interconnessioni tra Tunisia, Italia e Algeria; c’è anche il gasdotto che potrebbe essere utilizzato per esportare idrogeno verde… tutti questi progetti significano che siamo chiamati a svolgere un ruolo importante nel prossimo decennio in termini di commercio energetico e transizione energetica”, ha concluso El Kharraz.

Elena Fois

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