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Zanardi (Assofond): Fonderie fondamentali per transizione

“Le fonderie sono fondamentali per realizzare la transizione ecologica. Un generatore eolico è composto all’80% da fusioni. Le fusioni di ghisa, acciaio, alluminio sono dei manufatti resistenti che mettono il materiale solo dove serve. Costituiscono la massima efficienza dal punto di vista della manifattura e la massima potenzialità di alleggerimento, per esempio nel mercato dei veicoli. Per la fonderia c’è sicuramente un futuro in un mondo che vuole decarbonizzarsi”. Così, in un’intervista a GEA, Fabio Zanardi, presidente di Assofond, a margine del Congresso Nazionale di Fonderia in corso a Torino. “La fonderia – aggiunge -, allo stesso tempo, è con orgoglio, in particolare quella italiana, campionessa di riciclo. Il 95% di ciò che utilizziamo viene o convertito in altri utilizzi come sottoprodotto o utilizzato nella stessa fonderia come materiale di produzione. Un getto di ghisa, alluminio o acciaio può essere riciclato semplicemente prendendo il componente dismesso e ributtandolo in forno per essere fuso e riutilizzato per un numero infinito di volte”. “Credo che in questi momenti di forte incertezza non dobbiamo comunque perdere di vista l’obiettivo a lungo termine che, pur con tutte le difficoltà, deve essere un mondo con meno emissioni ed ecologicamente più sostenibile. In questa direzione noi dobbiamo andare e continuare a pensare per la nostra evoluzione. Sicuramente la situazione che stiamo affrontando non aiuta e si rischia di perdere la via maestra. L’importante è distinguere tra strategia di lungo termine e tattica”, aggiunge. “Sicuramente oggi – conclude – per investire in sostenibilità e risparmio energetico siamo fortemente penalizzati non solo dai prezzi alti, ma anche da questa estrema volatilità. Se volessi investire in una infrastruttura che mi permette di risparmiare costi energetici, se li calcolo con il prezzo che l’energia aveva ad agosto avrei un ritorno dell’investimento in meno di un anno, se invece li calcolassi con il costo di questi giorni potrei avere un ritorno in tre anni. In queste condizioni purtroppo, con gli investimenti ingessati, questo non fa bene a nessuno”.

Nadia Bisson

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