RISCALDAMENTO GLOBALE CAMBIAMENTO CLIMATICO CALDO GENERATE AI IA
Alla fine dell’estate nelle principali città europee potrebbero essere attribuiti al cambiamento climatico oltre 15.000 decessi. Lo rivela uno studio preliminare. “Concentrandosi su 854 città europee, la ricerca conclude che il cambiamento climatico è all’origine del 68% dei 24.400 decessi che sarebbero legati al caldo di quest’estate”, sottolinea la nota dei due istituti britannici a cui appartengono gli autori, l’Imperial College London e la London School of Hygiene & Tropical Medicine.
Gli esperti concludono quindi che tra 15.013 e 17.864 decessi legati al caldo quest’estate non si sarebbero verificati senza il riscaldamento globale, in queste città che rappresentano solo un terzo della popolazione europea. Si tratta della prima stima su così vasta scala degli impatti sulla salute di un’estate caratterizzata da temperature particolarmente elevate in Europa. Sono state osservate diverse ondate di caldo e l’estate si è rivelata la più calda mai registrata in diversi paesi, come Spagna, Portogallo e Regno Unito.
L’Italia è la nazione più colpita. Secondo la ricerca da giugno ad agosto, a Milano sono decedute 1156 persone, 835 a Roma, 579 a Napoli e 230 a Torino proprio a causa dell’impatto del cambiamento climatico sulle temperature. Si tratta rispettivamente della prima, della seconda, della quinta e della decima città nella classifica delle 854 città europee analizzate.
Gli effetti del caldo sulla salute sono ben noti: aggravamento dei disturbi cardiovascolari, disidratazione, disturbi del sonno… E gli anziani sono di gran lunga i più a rischio di morire. I dati, però, devono essere considerati con cautela. Questo tipo di studio, sempre più comune da diversi anni, mira a fornire una stima rapida della mortalità legata al riscaldamento globale, senza attendere una pubblicazione su una rivista scientifica con una metodologia più solida. Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno prima modellizzato in che misura il riscaldamento globale abbia contribuito alle elevate temperature di quest’estate.
Alla fine, stimano che senza il cambiamento climatico, le temperature medie sarebbero state inferiori di 2,2 °C nelle città interessate. Gli autori hanno poi incrociato questa osservazione con i dati storici sulla mortalità legata al calore nelle diverse città. Sono così giunti alla conclusione che il riscaldamento globale ha contribuito a più di 800 morti a Roma, più di 600 ad Atene, più di 400 a Parigi… In generale, oltre l’85% di questi decessi avrebbe colpito persone di età superiore ai 65 anni.
“Basta che le ondate di calore siano più calde di 2-4 °C perché migliaia di persone perdano la vita”, ha sottolineato Garyfallos Konstantinoudis, coautore dello studio, durante una conferenza stampa, definendo i picchi di calore “assassini silenziosi”. Ma queste cifre non tengono conto dell’eccesso di mortalità effettivamente osservato. È sulla base di tali dati che i ricercatori finiscono per fornire una stima attendibile della mortalità legata al calore: secondo uno studio pubblicato da Nature Medicine un anno dopo il periodo in questione, nel 2023 il calore avrebbe causato circa 47.000 morti in Europa. “Al momento è impossibile ottenere statistiche in tempo reale”, ha ammesso Friederike Otto, coautrice dello studio. Ma le stime “sono corrette”, ha assicurato.
Infatti, molti ricercatori esterni allo studio hanno accolto con favore i dati, sottolineando addirittura che potrebbe essere al di sotto della realtà. “I metodi utilizzati in questi studi di attribuzione sono scientificamente validi ma prudenti”, ha spiegato Akshay Deoras, specialista in scienze atmosferiche presso l’università britannica, al Science Media Centre. “Il numero reale di morti potrebbe essere anche più alto”.
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