Risparmi del 42% in bolletta con scuole sostenibili

Da metà settembre (a parte Bolzano che rientra in classe il 5 settembre) gli studenti torneranno sui banchi di scuola per un nuovo anno scolastico. E si ritroveranno ancora all’interno di ambienti che hanno una vita media di 52 anni, per lo più costruiti tra gli anni sessanta e settanta. Per questo si torna a parlare di efficientamento degli edifici. In questi giorni il ministero dell’Istruzione ha posticipato i termini per la presentazione di progetti per la costruzione di 212 scuole innovative e sostenibili, inizialmente previsti per i primi di agosto, alla fine del mese. I finanziamenti concessi, di 1,189 miliardi di euro, sono a valere sul Pnrr. Il bando è rivolto a ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi ordini professionali, mentre il gruppo di lavoro comprende gli architetti ed esperti Massimo Alvisi, Sandy Attia, Stefano Boeri, Mario Cucinella, Andrea Gavosto, Luisa Ingaramo, Franco Lorenzoni, Carla Morogallo, Renzo Piano, Raffaella Valente e Cino Zucchi.

Il concorso si svolgerà in due fasi: nella prima (scadenza ore 15 del 23, 24 e 25 agosto), i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area di riferimento, le migliori 5 proposte, che accederanno alla fase successiva. La seconda fase (scadenza 28 ottobre) prevede la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari, che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.
È un concorso di grande rilevanza per il mondo della scuola e per il Paese – aveva dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Con questa operazione chiamiamo a raccolta le migliori professionalità nel campo della progettazione, per dotare i nostri territori di una nuova architettura scolastica, più aperta alla comunità, sicura, innovativa e sostenibile. È una sfida per tutti noi che siamo coinvolti: il Pnrr è un’azione collettiva“.

Abbiamo ora di fronte una nuova emergenza, quella energetica – spiega Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Anp, associazione dei dirigenti scolastici -. E la scuola, ancora una volta, può fare molto. Con i fondi del Pnrr gli enti locali potrebbero installare pannelli solari fotovoltaici sui solai di ogni edificio scolastico, realizzando di fatto una vera e propria centrale elettrica diffusa senza precedenti. Le scuole diventerebbero così un esempio concreto di transizione ecologica e sosterrebbero il Paese oltre che essere un’opportunità educativa per studenti, alunni e famiglie”.

Se fossero coinvolti tutti gli edifici scolastici presenti nel nostro Paese – prosegue Giannelli – si potrebbe creare energia più o meno come una centrale di media potenza. Il tempo non è molto perché abbiamo pochi mesi davanti a noi prima del prossimo inverno. Se la politica cogliesse subito questa opportunità sarebbe un segnale edificante di progresso civico, di consapevolezza e di determinazione”. “I giovani, da tempo, ci chiedono di impegnarci di più per salvare il nostro pianeta – conclude Giannelli -: iniziare dalle scuole sarebbe non solo molto utile ma avrebbe anche un altissimo valore simbolico. In tempi bui come quello che stiamo vivendo sentiamo, a maggior ragione, la responsabilità di dover lavorare per lasciare a tutti un futuro migliore”.

Ma in che condizioni versano gli edifici scolastici italiani? Secondo il rapporto sull’edilizia scolastica redatto nel 2020 dalla Fondazione Agnelli, in Italia ci sono 39.079 edifici scolastici, 32.286 ospitano scuole d’infanzia, elementari e medie e 6.623 licei e istituti superiori. “Dal 1958 al 1983 – si legge nel rapporto – si sviluppa la grande stagione dell’edilizia scolastica italiana, con oltre 800 nuovi edifici all’anno“. Poi la curva si abbassa fino a quasi azzerarsi nel 2017. Sul versante della sostenibilità la Fondazione Agnelli evidenzia come il 38,2% del totale degli edifici abbia doppi vetri o doppi serramenti, il 26,3% abbia installati sui tetti pannelli solari, mentre il 22,5% ha l’isolamento della copertura e appena l’11,9% l’isolamento delle pareti esterne.

Il Rapporto infine suggerisce come si possa arrivare a risparmiare fino al 42% delle spese energetiche (gas, luce, acqua) sostituendo ad esempio il generatore di calore a combustione con un altro a condensazione, o sostituendo le lampade fluorescenti con quelle a led o inserendo aeratori sui rubinetti e riducendo la capacità delle cacciate dei Wc per risparmiare acqua. Con questi interventi dai 14.000 euro annui che si spendono in bollette nelle scuole del Nord si arriverebbe agli 8.900 euro (risparmio del 36%) o dagli 8.100 euro delle scuole del Sud ai 4.700 euro (-42%).

Giulia Proietto Billorello

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