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Il maltempo flagella l’Emilia Romagna. Meloni segue la situazione in vista del Cdm

Photo credits: Dipartimento della Protezione Civile

Il maltempo flagella ancora l’Emilia Romagna, con l’allerta rossa confermata anche per la giornata di sabato e le vittime salite ad almeno 14, con un uomo trovato morto in casa a Faenza. Più di 15.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, 8mila di loro hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Le altre hanno trovato sistemazioni alternative in seconde case o da amici e parenti. Gli allagamenti sono stati 58 in 43 comuni, 23 i fiume e corsi d’acqua esondati, anche in più punti. Le frane sono state 290 sull’intero territorio, di cui 104 solo nel territorio di Forlì-Cesena. Ancora difficile anche la situazione della viabilità, con 544 strade chiuse.

Una situazione incredibile, difficile da immaginare. Tanto che il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, spiega che “non c’è memoria di eventi di questo tipo in passato”. Perché se le prime criticità del 2 maggio erano, in qualche modo, prevedibili, poi “si sono sviluppati con una persistenza che li classifica come eventi rari“. Per questo ci sono ancora innumerevoli criticità. Da quelle di soccorso e di evacuazione preventiva, fino a quelle delle infrastrutture. “C’è una diffusa problematica legata alle infrastrutture viarie che va ad aggravare la capacità di trasferimento persone, ci sono problemi di ripristini elettrici e della parte idrica. Si sta lavorando per recuperare il più rapidamente possibile l’infrastruttura. In alcuni casi con centraline in zone piene d’acqua l’operazione richiederà un po’ di tempo“, spiega Curcio. Intanto proseguono le operazioni di approvvigionamento di cibo soprattutto in montagna, alcune criticità permangono in pianura dove ci sono ancora allagamenti.

Drammatica la situazione dell’agricoltura, con allagamenti, asfissia delle piante che si trovano nei terreni inondati, perdite e danni irreversibili ad allevamenti e strutture da quelle delle imprese alle reti viarie, di scolo e irrigue. Per il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, “l’agroalimentare e l’ortofrutta hanno bisogno di rimborsi al 100%. Abbiamo avuto siccità, gelate, e adesso questa drammatica alluvione. Io credo seva un piano shock per evitare che le azione del settore chiudano”. Sono oltre 5mila secondo la Coldiretti le aziende agricole colpite dal maltempo, con almeno 50mila posti di lavoro a rischio tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Danni al momento incalcolabili, in attesa del deflusso delle acque e del fango.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue la situazione a distanza, dal Giappone dove sta partecipando al G7. E sta condividendo la sua apprensione con i colleghi, mostrando loro le immagini della situazione disastrosa in corso nel nostro Paese. Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso della missione in Slovacchia, contatta telefonicamente l’Assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, per avere informazioni dirette sull’entità dei danni alle imprese e sulle prime necessità del tessuto produttivo del territorio. Le direzioni del ministero effettuano una prima ricognizione con le organizzazioni di rappresentanza delle aziende della Regione, per avere un quadro complessivo su quali sia l’entità dei danni subiti dal sistema produttivo e sui primi interventi necessari a fronteggiare la crisi in corso. Sabato sul posto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. L’appuntamento sarà poi martedì, con il Consiglio dei ministri che sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi all’alluvione. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm Meloni e i ministri competenti per l’emergenza incontreranno Bonaccini.

Chiara Troiano

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