Otto morti, almeno, dispersi su cui la protezione civile non avanza ancora ipotesi e migliaia di sfollati, oltre 10mila, ma il dato è in evoluzione. La violenta ondata di maltempo che si è abbattuta sul centro Italia ancora una volta non ha lasciato scampo. La media di acqua caduta in 36 ore è di 200 millimetri, ma in alcune zone ha raggiunto 500 millimetri, metà della pioggia che normalmente cade in un anno intero. Trentasei Comuni allagati, 48 coinvolti da frane, fiumi esondati e l’ennesima notte insonne per Marche ed Emilia Romagna.
Giorgia Meloni, diretta a Hiroshima per il G7, segue costantemente l’evoluzione dell’emergenza e in scalo ad Anchorage, in Alaska, partecipa in videoconferenza a un punto del Comitato operativo della Protezione Civile, con il ministro Nello Musumeci, il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Nel corso del collegamento, la premier dà la disponibilità immediata a convocare un Consiglio dei ministri per approvare, se fosse necessario, ulteriori misure d’emergenza. “Sulle risorse faremo tutto quello che c’è da fare per aiutare la popolazione. Poi c’è un tema di messa in sicurezza del territorio. Il governo c’è. E’ una di quelle situazioni nelle quali tutti i livelli istituzionali bisogna che lavorino al massimo delle loro possibilità“, afferma.
Da ieri sera l’unità di crisi della protezione civile nazionale è riunita nella sede del dipartimento per coordinare tutti gli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione. “La notte è stata peggiore della precedente”, dice Titti Postiglione, vice capa della Protezione civile. Il ministro competente, Nello Musumeci, in serata aveva sollecitato, come “prima cosa da fare”, “l’immediata evacuazione di tutti coloro che abitano ai piani terra”, assicurando anche la pronta entrata in azione da Bologna di due plotoni dell’esercito.
Nelle prime ore di ieri mattina la situazione sembrava sotto controllo, ma complice la pioggia caduta senza sosta, nel corso della giornata è stato chiaro che l’allerta aveva ormai sfondato la porta del livello rosso, soprattutto in Emilia Romagna.
LE VITTIME. “Sono cinque le vittime accertate, forse una sesta in provincia di Ravenna ma non c’è ufficialità”. L’annuncio del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in un punto stampa sul maltempo in Emilia-romagna. “Sui dispersi non avanziamo numeri”, precisa. Al momento si sa che a perdere la vita è stato un uomo a Ronta di Cesena, in via Masiera Seconda. A recuperare il suo corpo sono stati i vigili del fuoco. Sua moglie è ancora dispersa. La seconda vittima è stata accertata a Forlì. Un uomo è morto annegato all’interno della propria casa, un terzo corpo è stato ritrovato sulla spiaggia di Cesenatico. I dispersi al momento sarebbero 4, tutti proprio nella zona di Forlì.
UOMIMI E MEZZI IN CAMPO. In campo 700 unità dei vigili del fuoco, alle quali si potranno aggiungere 100 altre unità. Si interviene con 150 mezzi attrezzati con il rischio acquatico. C’è un concorso interforze con la flotta aerea, gli elicotteri. Operano i palombari, 300 unità della polizia di Stato con l’ausilio di sommozzatori, 800 carabinieri su 6 province, altri 115 carabinieri svolgono una funzione di vigilanza, di prevenzione anti-saciacallaggio. 220 sono le unità della croce rossa italiana che operano con 76 mezzi, un centinaio le unità del soccorso alpino. A Cesena per l’esondazione del fiume Savio, all’altezza di via Roversano e di via dei Mulini, squadre fluviali e l’equipaggio dell’elicottero del reparto volo di Bologna hanno messo in salvo decine di persone rimaste bloccate sui tetti delle abitazioni. Molti interventi anche a Castrocaro Terme (FC) per allagamenti diffusi: l’equipaggio dell’elicottero Drago VF150 del reparto volo di Bologna ha recuperato una famiglia, con due bambine piccole, che era rimasta bloccata in casa, ormai sommersa dall’acqua. A Colombarone, nel pesarese, i soccorritori fluviali hanno evacuato una famiglia con una neonata di 4 mesi, bloccata dall’acqua nella propria abitazione, mentre a Granarola di Gradara (PU) sono stati soccorsi un uomo disabile e una donna bloccati in casa dall’acqua.
I DISAGI Il ministro Musumeci ha definito i contorni drammatici di questa alluvione. Tutti i fiumi “hanno registrato la tracimazione e sfiancato l’arginatura determinando l’esondazione“, fa sapere Musumeci. . “Per quanto riguarda la telefonia sono 100mila gli utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi“, mentre “Sono 50mila gli utenti senza energia elettrica“. Ci sono 270 unità di Enel al lavoro per ripristinare il servizio che, spiega Musumeci, “comunque resta legato alle condizioni atmosferiche, visto che nelle cabine non si interviene se c’è acqua“.
PAURA A BOLOGNA. Per tutta la notte il Comune di Bologna ha lanciato allerte alla popolazione, invitando i residenti a salire ai piani alti e a non recarsi nelle cantine e nei seminterrati. Il torrente Ravone, infatti, è esondato in via Saffi. Smottamenti nella zona collinare della città.
CESENA SOMMERSA DALL’ACQUA. Situazione difficile anche a Cesena. Il sindaco Enzo Lattuca, alle 7.30 di questa mattina, ha annunciato che “sta tornando in piena il Savio. Stiamo chiudendo il ponte Nuovo, speriamo che la piena non sia come quella di ieri, ma che si fermi prima. Non possiamo, però, escluderlo, perché nell’alta valle a Bagno di Romagna sta piovendo in maniera piovosa da alcune ore”. Il Savio, ha detto il primo cittadino, “non è l’unico osservato speciale” e nella notte sono state evacuate tutte le case di via Misano e via Riccione che erano state allagate fino al primo piano. La situazione, ha detto Lattuca “è davvero critica. Sono esondati i fiumi secondari, come il Pisciatello, il Rio Marano, il Dismano”. Problemi anche con i fossi e i canali di bonifica.
A RAVENNA. A Ravenna nella notte sono stati evacuati moltissimi cittadini e portati negli hub allestiti dalla protezione civile alla palestra dell’Itis Baldini, alla scuola di San Pietro in Campiano e a Classe al museo Classis. La criticità è permanente anche per questa mattina su tutti i fiumi della zona, esondati in corrispondenza del territorio comunale. Alcune frazioni sono allagate. “In questo momento – spiega il Comune – oltre alle allerte molto pesanti già date e le evacuazioni massicce fatte sul Savio, Montone e Ronco, abbiamo ancora un elemento di criticità sul fiume Lamone e soprattutto una grande preoccupazione che riguarda i Fiumi Uniti”. I livelli del Montone e del Ronco sono altissimi, in corrispondenza delle due chiuse il livello del fiume è rosso.
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