Nel pieno della terza protesta degli agricoltori a Bruxelles in meno di due mesi, le istituzioni Ue procedono spedite ad accontentare le richieste del comparto agroalimentare europeo, a partire dalla modifica della tanto contestata Politica Agricola Comune (Pac). Mentre i trattori fuori dal palazzo del Consiglio Ue sono tornati a invadere le strade e scontrarsi con le forze dell’ordine, è arrivato il primo via libera alle norme modificate per la semplificazione e la riduzione degli oneri della Pac, che “aumenteranno i redditi dei nostri agricoltori”.
A confermare che “stiamo avanzando verso la semplificazione amministrativa, abbiamo misure che possono portare più flessibilità alla Pac” è stato il vicepremier del Belgio responsabile per l’Agricoltura e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, David Clarinval. Il via libera alle proposte presentate dalla Commissione Ue lo scorso 15 marzo è arrivato dai 27 rappresentanti degli Stati membri al Comitato speciale Agricoltura per “affrontare i problemi riscontrati nell’attuazione dei piani strategici” e per “assicurare competitività all’agricoltura europea, sovranità alimentare e una giusta remunerazione agli agricoltori”. A questo punto la palla passa alla commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale (Agri) del Parlamento Ue – che ricorrerà alla procedura d’urgenza – mentre la posizione degli eurodeputati dovrebbe arrivare all’ultima sessione plenaria in agenda (22-25 aprile). Il Regolamento sarà poi formalmente adottato dal Consiglio e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue: “Se tutto va come previsto, entrerà in vigore entro la fine della primavera”, sono le previsioni della presidenza di turno belga.
La revisione della Pac prevede di eliminare completamente la destinazione di una quota minima di terreno coltivabile ad aree non produttive dallo standard 8 delle ‘Buone condizioni agronomiche e ambientali’ (Bcaa) – cioè terreni incolti – anche se gli Stati membri dovranno istituire un eco-schema per sostenere il mantenimento dello stato non produttivo o per la creazione di nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi). Sono previste esenzioni specifiche dalle norme sugli standard Bcaa 5, 6 e 7 (gestione della lavorazione del terreno, copertura del suolo e terreni a riposo), in particolare sulla rotazione delle colture (standard 7) potrà essere aggiunta la diversificazione delle colture per consentire agli agricoltori colpiti da siccità o precipitazioni eccessive di rispettare la condizione. Tra le modifiche più significative c’è l’esenzione per le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni, per alleviare l’onere amministrativo legato ai controlli del 65% dei beneficiari della Pac (ma solo solo il 10% della superficie agricola totale). Inoltre aumenterà il numero di richieste di modifica del Piano strategico della Pac da una a due all’anno.
Per quanto riguarda la remunerazione degli agricoltori e la loro posizione nella filiera alimentare, si seguiranno tre strade. In primis con un osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena di approvvigionamento agroalimentare. In secondo luogo con un rafforzamento delle norme applicabili ai contratti che gli agricoltori stipulano con gli acquirenti dell’industria alimentare o della vendita al dettaglio, attraverso nuove opzioni al Regolamento che istituisce un’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (Ocm) e all’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali. Infine la Commissione dovrà condurre una valutazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare in vigore dal 2021, con la prima relazione consegnata nella primavera del 2024 e una valutazione più dettagliata nel 2025.
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