(COMBO) This combination of pictures created on April 09, 2025 shows, L-R, Chinese President Xi Jinping in Beijing on February 6, 2025 and US President Donald Trump in Washington, DC on April 8, 2025. China announced Wednesday massive retaliatory tariffs on US goods, sharply escalating a trade war started by President Donald Trump and fuelling fresh panic in global markets. Trump's latest salvo of tariffs came into effect on dozens of trading partners earlier Wednesday, including punishing duties of 104 percent on imports of Chinese products. (Photo by Andres MARTINEZ CASARES and SAUL LOEB / various sources / AFP)
Stop di 90 giorni per una parte delle tariffe doganali e riduzione del 115% dei dazi. Sono i dettagli dell’accordo siglato nel fine settimana tra Cina e Usa – e rivelati lunedì mattina – durante i negoziati a Ginevra volti ad allentare la tensione sulla spinosa questione della guerra commerciale. Subito dopo l’annuncio, i prezzi del petrolio sono saliti del 3%. La sospensione entrerà in vigore “entro il 14 maggio”, hanno annunciato le due maggiori potenze economiche mondiali in una nota congiunta. Concretamente, le due parti accettano di sospendere i dazi aggiuntivi di 115 punti percentuali che si erano imposte nelle ultime settimane, nell’ambito di una escalation iniziata ad aprile da Donald Trump, che denunciava un rapporto commerciale sbilanciato a favore della Cina. Queste decisioni riportano quindi temporaneamente i dazi americani sulla Cina al 30% e quelli cinesi sugli Stati Uniti al 10%, mentre proseguono le trattative tra i due paesi, ha spiegato il rappresentante americano per il Commercio Jamieson Greer durante una conferenza stampa a Ginevra.
L’annuncio di questa tregua ha immediatamente rasserenato i mercati finanziari, con la borsa di Hong Kong che ha registrato un balzo di oltre il 3% nei minuti successivi alla pubblicazione del comunicato congiunto. Da parte sua, il dollaro, che aveva risentito della guerra commerciale, ha recuperato terreno rispetto allo yen e all’euro.
“Nessuna delle due parti vuole una dissociazione” delle loro economie, ha dichiarato lunedì a Ginevra il segretario al Tesoro americano Scott Bessent. “Vogliamo una (relazione) commerciale più equilibrata”, ha aggiunto, ritenendo che le barriere doganali istituite negli ultimi mesi avessero di fatto imposto un embargo sugli scambi tra i due paesi. La riduzione di questi dazi doganali è “nell’interesse comune del mondo”, ha commentato il ministero cinese del Commercio, salutando “progressi sostanziali” nei negoziati commerciali con Washington.
La tregua annunciata lunedì è il risultato di due giorni di negoziati a Ginevra tra, da parte americana, Bessent e Greer, e, da parte cinese, il vice primo ministro cinese He Lifeng. Questo incontro è stato il primo faccia a faccia tra alti funzionari dei due paesi da quando Trump ha imposto all’inizio di aprile un dazio aggiuntivo del 145% sulle merci provenienti dalla Cina, oltre ai dazi doganali già esistenti. Pechino, che ha promesso di combattere “fino alla fine” questi dazi supplementari, ha reagito con dazi doganali del 125% sui prodotti americani.
I negoziati a Ginevra si sono svolti in un clima di “grande rispetto” e il loro esito dimostra che “nessuna delle due parti desidera una rottura” economica, ha affermato Bessent. I due paesi “hanno interesse ad avere scambi commerciali equilibrati, ed è questo l’obiettivo a cui mirano gli Stati Uniti”, ha aggiunto, invitando la Cina ad “aprirsi maggiormente ai prodotti americani”.
Secondo il comunicato congiunto, i due paesi hanno inoltre concordato di “istituire un meccanismo per proseguire le discussioni sulle relazioni commerciali ed economiche”. Già domenica la Casa Bianca aveva salutato quello che aveva definito un nuovo “accordo commerciale” con la Cina, senza fornire ulteriori dettagli. Per TRump si è trattato di “un reset totale”.
“Questi colloqui rappresentano un passo avanti significativo e, ci auguriamo, siano di buon auspicio per il futuro”, ha dichiarato la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) Ngozi Okonjo-Iweala, dopo aver incontrato He Lifeng. “Questi progressi sono importanti non solo per gli Stati Uniti e la Cina, ma anche per il resto del mondo, in particolare per le economie più vulnerabili”.
I negoziati si sono svolti a porte chiuse nella residenza del rappresentante svizzero presso le Nazioni Unite, una villa signorile situata sulla riva sinistra del Lago di Ginevra. “È molto incoraggiante”, ha dichiarato all’AFP la vicepresidente dell’Asia Society Policy Institute (ASPI), Wendy Cutler, al termine dei negoziati. “Le due parti hanno discusso per oltre 15 ore. È una riunione molto lunga per due paesi e lo considero un punto positivo”. Tuttavia, “il diavolo è nei dettagli”, ha aggiunto.
L’incontro di Ginevra è avvenuto due giorni dopo che Donald Trump ha reso noto un accordo commerciale con il Regno Unito, il primo concluso da quando ha imposto dazi doganali più o meno proibitivi a tutti i paesi.
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