La Bce avverte: “Aiuti per le bollette solo ai vulnerabili”. Ma serve ridurre i consumi

Per limitare il rischio di alimentare l’inflazione, “le misure di bilancio volte a proteggere l’economia dall’impatto degli elevati prezzi energetici dovrebbero essere temporanee e indirizzate alle categorie più vulnerabili”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico. I responsabili delle politiche economiche, inoltre “dovrebbero incentivare la riduzione dei consumi energetici e rafforzare l’offerta di energia” e, allo stesso tempo, “i governi dovrebbero perseguire politiche di bilancio che riflettono il loro impegno ad abbassare gradualmente gli elevati rapporti fra debito pubblico e Pil”.

Per la Banca centrale europea, le politiche strutturali dovrebbero essere concepite “per incrementare il potenziale di crescita e la capacità produttiva dell’area dell’euro e per rafforzarne la tenuta, contribuendo alla riduzione delle pressioni sui prezzi a medio termine”. Ecco allora che “la tempestiva attuazione dei piani di investimento e di riforma strutturale nell’ambito del programma Next Generation EU fornirà un contributo importante al conseguimento di questi obiettivi”.

L’inflazione dei beni energetici e alimentari sta avendo pesanti effetti soprattutto sulle famiglie a basso reddito, più vulnerabili alle variazioni dei prezzi “in quanto destinano una quota più elevata della propria spesa totale per consumi a beni essenziali quali i prodotti alimentari, l’elettricità, il gas e il riscaldamento, tendono a risparmiare meno e sono più soggette a vincoli di liquidità”. I governi dell’area dell’euro hanno adottato misure per attutire l’impatto della recente inflazione sulle famiglie, “ma finora tutte le fasce di reddito percepiscono tali misure come insufficienti, soprattutto le famiglie meno benestanti”. Ciò suggerisce, avverte la Bce, “che vi siano margini di miglioramento nel modo in cui le misure di sostegno si rivolgono alle famiglie con redditi contenuti”.

Complessivamente, nel secondo trimestre del 2022 l’attività economica mondiale “ha subito una contrazione e i dati ricavati dalle indagini indicano che la dinamica moderata della crescita si protrarrà nel breve periodo. Sebbene si riscontrino alcune circostanze positive per l’economia mondiale, legate all’ulteriore allentamento delle pressioni sulle catene di approvvigionamento derivante dai miglioramenti osservati nell’offerta e dalla flessione della domanda, persistono i rischi al ribasso”. Rischi che, spiega la Bce, “sono associati al contesto di perdurante incertezza geopolitica, in particolare alle potenziali turbative connesse all’ingiustificata guerra mossa dalla Russia all’Ucraina e a un possibile peggioramento degli andamenti del coronavirus (COVID-19) nel corso dell’autunno e dell’inverno. Nonostante l’attenuazione delle pressioni sulla filiera produttiva, la dinamica dell’interscambio mondiale resta moderata in un contesto caratterizzato da un peggioramento delle prospettive economiche internazionali”.

 

redazione

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