The Sannazzaro refinery of Italian multinational oil and gas company ENI is pictured on March 29, 2019 in Sannazzaro de Burgondi, south of Milan. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)
Uno dei principali progetti di Eni, il primo progetto di liquefazione di gas naturale del Congo e una delle principali iniziative della società per la diversificazione degli approvvigionamenti. Ieri, il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno posato a Pointe-Noire la prima pietra di Congo Llg: il progetto avrà una capacità complessiva di produzione di gas naturale liquefatto (Gnl) di 3 milioni di tonnellate all’anno (pari a circa 4,5 miliardi di metri cubi/anno). Secondo lo stesso Descalzi aiuterà l’Italia ad affrancarsi dal gas russo.
Inoltre, nei piani di Eni, Congo Lng valorizzerà le ingenti risorse a gas dei giacimenti di Marine XII, con un doppio risultato: soddisfare le esigenze del Paese per la produzione di energia elettrica e al contempo alimentare l’export di Gnl, approvvigionando di nuovi volumi di gas i mercati internazionali, con l’Europa come principale punto di approdo. Il progetto, realizzato attraverso uno sviluppo accelerato e con filosofia zero-flaring, prevede l’installazione di due impianti galleggianti di liquefazione del gas naturale (Flng) sui giacimenti di Nenè e Litchendjili, già in produzione, e sulle scoperte non ancora sviluppate. Il primo impianto, attualmente in corso di riconversione e con una capacità di 0,6 milioni di tonnellate per anno, avvierà la produzione nel corso del 2023. Il secondo, già in costruzione, sarà avviato nel 2025 e avrà una capacità di 2,4 Mtpa.
“Oggi celebriamo l’avvio di uno dei principali progetti di Eni, reso possibile grazie alla collaborazione con la Repubblica del Congo e destinato a contribuire significativamente alla sicurezza energetica e alla competitività industriale italiana ed europea“, ha dichiarato Descalzi parlando di un risultato che “testimonia l’importanza delle alleanze di lungo termine con i partner africani in una fase in cui occorre compiere importanti scelte strategiche sulla futura diversificazione delle rotte di approvvigionamento e dei mix energetici europei, nella direzione della accessibilità e disponibilità energetica e della progressiva decarbonizzazione”.
Eni è presente in Congo da oltre 50 anni ed è, ad oggi, l’unica società attiva nello sviluppo delle sue risorse di gas, garantendo il 70% della produzione di energia elettrica nazionale attraverso la Centrale Electrique du Congo (Cec). La società si dice “fortemente impegnata a favorire la transizione energetica nel paese”; nei giorni scorsi infatti è avvenuta la consegna del Centro di Eccellenza per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica di Oyo al Ministero dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e della Innovazione Tecnologica della Repubblica del Congo, che lo gestirà assieme a Unido (United Nations Industrial Development Organization). Inoltre, l’azienda sta sviluppando iniziative di produzione di agri-feedstock non in competizione con la filiera alimentare, da destinare alla bioraffinazione.
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