Oggi viene inaugurato il centro di coordinamento per la supervisione del trasporto del grano dall’Ucraina a Istanbul. È nell’accordo firmato il 22 luglio da Kiev, Mosca, Ankara e sotto l’egida dell’Onu per consentire la ripresa delle esportazioni dei cereali bloccati nei porti ucraini dall’inizio dell’invasione russa.
Il CCC sarà responsabile dell’ispezione delle navi in partenza e in ritorno dal Mar Nero, come richiesto da Mosca. Tuttavia, l’attacco russo di sabato al porto di Odessa sul Mar Nero, vitale per il commercio di cereali, ha messo in dubbio l’attuazione dell’accordo.
La ripresa delle esportazioni dovrebbe dare sollievo ai Paesi che dipendono dai mercati russo e ucraino, che insieme rappresentano il 30% del commercio mondiale di Grano. “La crisi è la riprova di come la guerra in Ucraina si ripercuota anche sui Paesi del Mediterraneo e su tutto il continente africano“, ricorda il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso delle comunicazioni nelle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato sulle missioni italiane nel mondo. Un’aggressione che è “uno spartiacque destinato a produrre ripercussioni sistemiche“.
La guerra, osserva, “ha sconvolto la catena alimentare globale“, ma l’accordo firmato a Istanbul “apre uno spiraglio positivo”, nonostante l’attacco al porto di Odessa. Quei missili dimostrano per il titolare della Farnesina quanto sarà importante vigilare sull’azione dell’accordo: “È indispensabile che tutta la comunità internazionale offra sostegno allo sforzo delle Nazioni unite e all’impegno delle parti per l’attuazione degli impegni operativi“.
(Photo credits: STRINGER / AFP)
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