L’integrazione di 2i Rete Gas. E poi impegno nella riduzione delle perdite idriche, nella lotta contro l’emergenza siccità in Sicilia e focus su un’efficienza energetica sui livelli del 2020, non gonfiata dal superbonus. Si configura un 2025 “molto sfidante” per Paolo Gallo, riconfermato ad di Italgas per il quarto mandato. “Siamo molto concentrati sul processo di integrazione con 2i Reti Gas, che è già iniziato”, ha spiegato al termine dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio e ha rinnovato il consiglio di amministrazione con Paolo Ciocca alla presidenza al posto di Benedetta Navarra. L’assise riunita a Torino ha anche approvato un dividendo di 0,406 euro per azione, in aumento del 15% rispetto allo scorso anno. “Una cedola da record nella storia del nostro Gruppo, a ulteriore dimostrazione della grande attenzione che poniamo nella generazione di valore per tutti i nostri stakeholder”, ha ribadito l’ad.
Per quanto riguarda il processo di integrazione di 2i Rete Gas sono fissate “già alcune date certe”. La prima è quella dell’aumento di capitale da 1 miliardo che partirà a fine giugno, mentre “dal primo di luglio ci sarà un’unica entità legale (tra Italgas Reti e 2i Rete Gas, ndr) con un unico sistema informativo”. In parallelo, anche sulla parte organizzativa “avremo una rete di 150mila km e copriremo tutta Italia, dal punto di vista operativo siamo organizzati per gestire due società che diventano 1″, ha ricordato Gallo. Nel dettaglio, infatti, “a seguito dell’acquisizione di 2i Reti Gas, noi oggi gestiamo circa 156mila km, di cui 8.290 km in Grecia, il resto in Italia; i punti di riconsegna sono quasi 13 milioni, di cui oltre 600mila in Grecia“. Il closing, è avvenuto in 11 mesi da quando è stata avviata una negoziazione in esclusiva con gli azionisti. Sono “tempi particolarmente ridotti”, ha ammesso Gallo, ricordando le criticità evidenziate nell’interlocuzione con l’Antitrust che hanno comportato l’elenco di una serie di rimedi “che noi adesso metteremo in campo e che completeremo rispettando le scadenze che l’autorità ci ha dato”. Di fatto, però, “dal punto di vista industriale, è un’operazione straordinaria” perché Italgas diventa “il primo operatore europeo nella distribuzione del gas in termini regionali”.
Per ora sono escluse nuove acquisizioni. Sollecitato in assemblea Gallo ha spiegato che “al momento non c’è niente sul tavolo”. “Abbiamo guardato un po’ tutti i paesi – ha sottolineato – e quello più simile al nostro era la Grecia”, dove il gruppo controlla ora Enaon. “Guardiamo sempre ad altri Paesi ma per noi è fondamentale la parte del sistema regolatorio – ha precisato – Siamo andati in Grecia perché ha una regolazione molto simile alla nostra, che ha delle caratteristiche analoghe, relativamente giovani ma stabili. Se altri paesi dove ci sono le opportunità di acquisizione presentano le stesse caratteristiche le valuteremo” ma “al momento non c’è nulla”.
Anche sul fronte idrico non sono previste acquisizioni da parte di Italgas. “Non c’è nulla. In questi anni, e il 2025 è uno di questi, il focus è su migliorare la gestione delle società” acquisite, Sicilia acqua e Acqua Latina, “ridurre le perdite e realizzare gli investimenti del Pnrr che si aggirano a circa 150 milioni di euro entro il 2026”, ha ribadito Gallo. Sempre sul fronte idrico, l’impegno di Italgas è rivolto in Sicilia, dove si prevede di superare l’emergenza siccità nel 2025 grazie a 3 dissalatori. “Stiamo affrontando l’emergenza idrica in Sicilia sia con interventi che sono legati al momento ma anche con interventi più strutturali che dovrebbero permettere poi all’isola di superare anche in futuro problemi analoghi”, ha ricordato l’ad.
C’è poi l‘efficienza energetica. L’obiettivo di Italgas “è diventare uno dei principali operatori” dal punto di vista tecnologico e digitale. “Non ci interessa l’efficienza energetica in senso lato, interessa proporre degli interventi che abbiano un contenuto innovativo e digitale molto elevato, e lo stiamo facendo: il primo trimestre del 2025 dimostra che questa è la via giusta – ha raccontato Gallo – Con l’ammontare di quasi 400 milioni che abbiamo dedicato al piano, pensiamo sia di crescere in modo organico ma anche tramite delle potenziali acquisizione. Vogliamo, come dicevo, tornare ai numeri che il Superbonus evidentemente aveva gonfiato, ma i numeri a cui eravamo abituati nel 2020″.
Tra i focus del rinnovato mandato anche lo sviluppo del biometano e dell’idrogeno. Nel dettaglio, ha spiegato l’ad, “il biometano è una realtà, abbiamo ricevuto oltre 300 richieste di connessione o meglio di preventivo per una potenziale connessione” alla rete. La Francia, ad esempio, ha oltre 700 connessioni. In generale, “vediamo molto fermento”. Per questo, uno degli obiettivi di questo mandato “sarà promuovere e supportare la realizzazione di nuovi impianti visto che noi non possiamo investire”. Sull’idrogeno “prima dell’estate, probabilmente, metteremo in esercizio il progetto pilota che abbiamo realizzato in Sardegna”, a Sestu, nel Cagliaritano, “che fa vedere che un’economia sull’idrogeno verde si può realizzare”. Si tratta di un progetto piccolo in termini dimensionali “ma che ha tutte le complessità di un sistema articolato – ha spiegato Gallo. Di fatto, Italgas alimenterà autobus che funzionano con l’idrogeno, fornirà l’idrogeno all’industria del food, utilizzerà l’idrogeno per miscelare la rete di gas”. Quindi, per Gallo “prevediamo in un secondo tempo” a lavorare sulla “generazione di gas sintetico, quindi dalla combinazione di idrogeno con CO2″ .
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