Semplificazione, digitalizzazione e innovazione: sono le parole centrali della Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione che, presentata oggi dalla Commissione europea, punta a rendere il settore agroalimentare dell’Unione europea “attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo” per i produttori di oggi e di domani. Dalle parole chiave, però, manca qualsiasi riferimento alla strategia Farm to Fork che, lanciata nel 2020 e considerata centrale nel Green deal, mirava a sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente.
“La Visione è la nostra risposta decisa all’appello del settore agroalimentare“, ha commentato in conferenza stampa il vice presidente esecutivo, Raffaele Fitto, ricordando le manifestazioni dei trattori dei mesi scorsi. “L’agricoltura e l’alimentazione sono strategici per l’Ue” e “la sicurezza e la sovranità alimentare non sono negoziabili“, ha aggiunto. Elementi che non sono passati inosservati a Roma, con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha definito la Visione “un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il Green Deal su una presunta tutela dell’ambiente tutta a carico del sistema produttivo“. Per la responsabile Pd alle politiche agricole, l’eurodeputata Camilla Laureti, il documento contiene “aspetti positivi“, come sul reddito dei produttori, ma fa “un passo indietro” su clima e biologico.
La visione delinea quattro aree prioritarie per il settore: attraente, competitivo e resiliente, adeguato alle esigenze future, che garantisca condizioni di vita e di lavoro eque nelle zone rurali. Al primo punto si ascrive l’impegno Ue a garantire con misure concrete che gli agricoltori non siano costretti a vendere i loro beni sotto i costi di produzione e a presentare una strategia per il ricambio generazionale. Rispetto a competitività e resilienza, la Commissione procederà ad un allineamento “più forte degli standard di produzione applicati ai prodotti importati“, stabilendo il principio per cui “i pesticidi più pericolosi vietati nell’Ue per motivi di salute e ambientali non possono essere reintrodotti nell’Ue tramite prodotti importati“. Nel capitolo sulle esigenze future, Bruxelles “considererà attentamente qualsiasi ulteriore divieto di pesticidi se non sono ancora disponibili alternative” – a meno che non siano una minaccia per la salute umana o per l’ambiente – e, nel quarto trimestre 2025, nel pacchetto di semplificazione, “presenterà una proposta che accelera l’accesso dei biopesticidi al mercato dell’Ue“. Infine, sulle condizioni di vita, Bruxelles creerà un piano d’azione rurale per garantire che le zone rurali rimangano dinamiche e avvierà un dialogo alimentare annuale con consumatori, agricoltori, industria e autorità pubbliche.
La Politica agricola comune “resta essenziale per sostenere il reddito degli agricoltori“, si legge nella Visione. Guardando al futuro, la Commissione proporrà, nel secondo trimestre del 2025, un pacchetto completo di semplificazione della Pac per ridurre la burocrazia, semplificare i requisiti e il supporto alle aziende di piccole e medie dimensioni e rafforzare la competitività. E nella Pac post-2027 – i cui dettagli saranno presentati nel corso dell’anno – “il sostegno dovrebbe essere ulteriormente indirizzato verso quegli agricoltori che ne hanno più bisogno, con particolare attenzione agli agricoltori nelle aree con vincoli naturali, ai giovani e ai nuovi agricoltori e alle aziende agricole miste“, precisa la Visione.
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