SAUDI ARAMCO INDUSTRIA PETROLIFERA IMPIANTO DI ESTRAZIONE GAS RAFFINERIA IMPIEGATO DIPENDENTE OPERAIO SPECIALIZZATO CASCO ELMETTO SICUREZZA SUL LAVORO IMPIEGATI DIPENDENTI OPERAI SPECIALIZZATI CASCHI ELMETTI FADHILI PETROLIO IDROCARBURI
“Ci sono voci che dicono che l’Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no“. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un’intervista di un’ora con il Guardian da Kiev. “Le garanzie di sicurezza senza l’America non sono vere garanzie di sicurezza“, ha aggiunto. Zelensky ha detto di essere pronto a negoziare, ma vuole che l’Ucraina lo facesse da una “posizione di forza”, e ha detto che avrebbe offerto alle aziende americane lucrosi contratti di ricostruzione e concessioni di investimento per cercare di ottenere Trump dalla sua parte, scrive il Guardian. “Coloro che ci stanno aiutando a salvare l’Ucraina avranno la possibilità di rinnovarla, con le loro attività insieme alle attività ucraine. Siamo pronti a parlare di tutte queste cose in dettaglio”, ha aggiunto.
Se poi Trump riuscirà a portare Ucraina e Russia al tavolo delle trattative, Zelensky ha affermato che intende offrire alla Russia uno scambio territoriale diretto, rinunciando ai territori che Kiev detiene nella regione russa di Kursk da quando sei mesi fa è stata lanciata un’offensiva a sorpresa. “Scambieremo un territorio con un altro”, ha detto, ma ha aggiunto di non sapere quale parte del territorio occupato dai russi l’Ucraina avrebbe chiesto in cambio. “Non lo so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c’è una priorità”, ha detto.
L’intervista ha avuto un effetto immediato sul prezzo del gas. Tanto che dopo aver toccato i massimi di due anni, il contratto Ttf con scadenza marzo ha chiuso con una perdita di quasi il 3% a 56,4 euro per megawattora. Il mercato comincia infatti a prezzare cosa potrebbe significare una pace, soprattutto se il gas dovesse tornare via tubo dalla Russia verso l’Europa. In realtà l‘amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo all’evento ‘Energia e sostenibilità – Le sfide del futuro’ del Qn a Ravenna, ha detto: “Vedo difficile, non impossibile, se dovesse finire la guerra” in Ucraina e si dovesse riequilibrare il quadro mediorientale “che in un batter d’occhio si possano togliere tutte le sanzioni” e si torni all’assetto precedente. “Noi non torneremo” indietro nelle scelte, “abbiamo fatto altre cose per poter sostituire il gas russo in altri modi”, ha spiegato.
A fare i conti ci ha pensato invece Goldman Sachs. “I bilanci del gas europeo da inizio anno si sono rivelati significativamente più stretti di quanto ci aspettassimo. Di conseguenza, per ricostituire correttamente gli stoccaggi quest’estate, non è più sufficiente che i prezzi del gas europeo rimangano sopra i costi di generazione del carbone, come avevamo previsto in precedenza. Ora ci aspettiamo che il TTF si posizioni su livelli più alti per attrarre un adeguato apporto di LNG incrementale per bilanciare il mercato. Di conseguenza, alziamo le nostre previsioni per il TTF per la fine del 2025 a 50 EUR/MWh, rispetto ai precedenti 40 euro“, scrive in un report la banca d’affari americana. Però … però … Esistono comunque anche “rischi al ribasso sotto i livelli del carbone da un possibile accordo di pace in Ucraina. I rischi al ribasso per il TTF provengono principalmente da un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina che potrebbe portare a flussi incrementali di gas russo verso l’Europa. Più specificamente, se i flussi russi attraverso l’Ucraina dovessero tornare ai livelli pre-bellici, ci aspettiamo che il TTF per la fine del 2025 sia tra il 36% e il 56% al di sotto dei 50 euro/MWh previsti, sotto i livelli di sostituzione del carbone-lignite (e almeno il 50% del ribasso rispetto alla nostra previsione invariata di 36 euro/MWh per il TTF del 2026), a seconda che tali flussi siano disponibili per tutta l’estate o solo dalla seconda metà del 2025″, fa sapere Goldman Sachs. “Se i flussi russi tornassero solo ai livelli limitati osservati nel 2023-24, ci aspettiamo un ribasso marginale rispetto alla nostra previsione per il 2025, vista la recente restrizione dei bilanci europei, ma un ribasso del 17% rispetto alla nostra previsione per il TTF del 2026.”
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