(L-R, front row) India's Prime Minister Narendra Modi , Canada's Prime Minister Justin Trudeau, South Africa's President Cyril Ramaphosa, France's President Emmanuel Macron, Senegal's President Macky Sall, German Chancellor Olaf Scholz, Indonesia's President Joko Widodo, US President Joe Biden, Argentina's President Alberto Fernandez, Britain's Prime Minister Boris Johnson, Italy's Prime Minister Mario Draghi, (L-R, back row) Secretary-General of the OECD Mathias Cormann, Managing Director of the International Monetary Fund (IMF) Kristalina Georgieva, OMS managing director Tedros Adhanom Ghebreyesus, European Council President Charles Michel, Japan's Prime Minister Fumio Kishida, European Commission President Ursula von der Leyen, head of the International Energy Agency (IEA) Fatih Birol, World Bank president David Malpass and World Trade Organization Director-General Ngozi Okonjo-Iweala pose for a family photo on June 27, 2022 at Elmau Castle, southern Germany, where the German Chancellor hosts a summit of the Group of Seven rich nations (G7). - Germany will host the 48th G7 Summit from June 26 to June 28 at Elmau Castle, southern Germany. (Photo by Ludovic MARIN / POOL / AFP)
Non solo il petrolio, come desiderava da principio Joe Biden, ma anche il gas, come auspicava (da molto prima dell’ultimo Consiglio europeo) Mario Draghi. Al G7 di Garmish, in coda a una lunedì di straordinaria intensità operativa, si è raggiunta l’intesa per mettere un tetto ai prezzi dei prodotti energetici più ‘gettonati’ del pianeta. Toccherà proprio ai ministri ‘energetici’ fare in modo che questa linea di condotta comune ai Sette Grandi passi dallo stato teorico a quello pratico.
Perché c’è “urgenza” di fare in maniera che i prezzi di gas e petrolio, segnatamente forniti dalla Russia, non siano più soggetti a manovre speculative, mettendo sotto controllo l’impennata delle bollette e, per estensione del concetto, l’inflazione. I negoziati hanno partorito l’agognato sì alle nove della sera, quando di solito ci si accomoda al tavolo per consumare la cena, superando perplessità (Germania) e ritrosie (Francia), dando in qualche modo ragione alla linea italiana che punta sul price cap almeno da un paio di mesi. Il premier, tornato dal Consiglio europeo con una mezza vittoria (avrebbe voluto una convocazione straordinaria per luglio, in realtà se ne parlerà a ottobre), questa volta può sorridere consapevole che ha ottenuto al G7 ciò che non gli è riuscito pienamente a livello europeo. “Dobbiamo continuare a lavorare su come imporre un tetto al prezzo del gas”, aveva insistito Draghi mentre le delegazioni tecniche stavano ancora pensando al modo più proficuo per raggiungere il risultato finale.
Il preludio all’accordo di poche ore dopo, quasi che il premier avesse capito che la discussione stava per incanalarsi per il verso giusto. A monte di tutto, l’obiettivo è abbastanza chiaro. Non solo sotto il profilo militare, ma anche geopolitico – e quindi energetico – Vladimir Putin non deve vincere: al G7 se ne sono fatti una ragione, passando sopra a qualsiasi dubbio. Nella conferenza stampa di oggi verrà spiegato tutto questo e, magari, altro ancora.
Fare prevenzione per anticipare i cambiamenti che investono clima, rischi idrogeologici, eventi sismici e alluvioni.…
Non vuole allarmismi, Giorgia Meloni, e chiede ai suoi ministri, ma alle istituzioni in generale,…
"Questo nuovo choc che colpisce l’Europa, dopo la pandemia e la guerra in Ucraina ancora…
"Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero…
"E' importante non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere. Le esportazioni…
"Gli Stati Uniti hanno annunciato due giorni fa dazi su merci e prodotti importati da…