(FILES) In this file photo taken on November 8, 2011 a helicopter flies over the Nordstream gas pipeline terminal prior to an inaugural ceremony for the first of Nord Stream's twin 1,224 kilometre gas pipeline through the Baltic Sea, in Lubmin, northeastern Germany. - The Nord Stream pipeline, which supplies Germany with most of its Russian gas, will be shut down for routine maintenance from Monday, July 11, 2022 -- with fears rising that it may remain off for good. (Photo by John MACDOUGALL / AFP)
Questa mattina sono state identificate tre fughe di gas sui gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 dalle autorità marittime svedesi e danesi. “Una situazione insolita”, afferma il primo ministro danese, Mette Frederiksen, commentando l’accaduto: “È difficile immaginare che sia una coincidenza”, aggiunge. Con trascorrere delle ore sta prendendo corpo l’ipotesi che possa esserci un incidente doloso e non una semplice rottura. “Al momento è prematuro speculare sulle cause delle fughe di gas“, spiega però il portavoce per l’Energia della Commissione Ue, Tim McPhie, confermando che la sicurezza di approvvigionamento in Europa non è compromessa. Insomma, nessuno vuole prendersi la responsabilità di un’affermazione pesante anche perché, puntualizza McPhie, “da settimane sono state azzerate le forniture dal Nord Stream 1 e il Nord Stream 2 non è autorizzato a operare“. In ogni caso – chiarisce ancora- la fuga di metano è sotto osservazione: “Stiamo seguendo il suo potenziale impatto a livello di inquinamento dell’aria, per il cambiamento climatico” e che ora ha causato una “zona di esclusione per la navigazione marittima” al largo della Danimarca.
Dall’Italia arriva il commento di Michele Marsiglia, il presidente di FederPetroli: “Adesso iniziamo a dubitare su tante cose, qualche settimana fa si parlava di mancata manutenzione a diverse turbine, oggi di pipelines che perdono pressione e gas“, troppe coincidenze in un periodo così delicato. Un’ulteriore conferma dell’importanza del proseguimento dello “stato di allerta Ue“.
Il Cremlino parla di “sabotaggio” e da Mosca il portavoce Dmitri Peskov esprime la preoccupazione della Russia per le fughe di gas insistendo sulla necessità di “indagare urgentemente sull’accaduto”, precisando che “nessuna opzione è ancora da escludere”.
Secondo la società che gestisce il gasdotto Nord Stream, il danno alle linee è “senza precedenti“, come riporta la danese TV2. Un portavoce dell’azienda ha poi riferito al sito svedese Aftonbladet che non possono ancora commentare cosa ha causato il danno: “Stiamo indagando. Vedremo cosa mostra l’indagine“. Inoltre, al momento “è impossibile stimare i tempi per il ripristino delle operazioni nei gasdotti“.
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